di GIOVANNI DI TOTA
Si chiamano uffici elettorali. A vederli all’opera sembra di assistere ai controlli di Cape Canaveral, ai tempi dello sbarco sulla luna. Ma mentre sul nostro satellite gli americani ci sono arrivati, sul pianeta terra, anno 2014, non è tutto robotizzato, ma si lavora ancora a mano e, a volte, con le matite.
Elezioni ormai fa rima con errori. Tanti, una valanga. Troppi. Perfino cambi di identità, come è accaduto a Enza Iannetta. Candidata al consiglio comunale di Campobasso con l’Italia dei Valori e indicata sul manifesto elettorale affisso nei seggi con il nome al maschile. Ha ottenuto 70 voti, pochi sostiene a spoglio ultimato, anche perché Francesco De Bernardo, il candidato con cui ha condotto la campagna elettorale in abbinata per via del voto doppio uomo donna, di preferenze ne ha messe insieme 370. Il giorno prima del voto, in alcuni seggi, è arrivata la circolare che chiedeva di correggere. Ma per l’intera campagna elettorale, ancora oggi sul sito ufficiale del comune, l’errore è lì in bella mostra e la frittata è servita.
Le matite non regolamentari, quelle che si possono cancellare, le ha segnalate in alcune sezioni il Movimento 5 stelle. Anche il voto incrociato, sul simbolo invece che sul nome del sindaco, fa parte delle contestazioni dei grillini. La fuga della sezione 28, che ha implicato un ritardo nel risultato di un giorno e mezzo, è già agli annali.
C’è poi una voce, che attende ancora delle conferme ufficiali, secondo la quale uno scrutatore avrebbe abbandonato il suo posto a metà dello spoglio, in sua sostituzione si sarebbe presentato il fratello. Una manna per gli studi legali, pronti a spaccare il capello in quattro tra ricorsi al Tar e appelli al Consiglio di Stato. Lo scenario è questo. Ad ogni elezione. A 72 ore dall’apertura delle urne i dati ballano sulle note dell’incertezza. Il lavoro della commissione elettorale potrebbe terminare in serata. La proclamazione degli eletti arrivare domani mattina, ma con l’incognita di una selva di ricorsi. In tre giorni, i tre astronauti americani, andarono e tornarono dalla Luna. Ma quelli erano altri tempi.
