di SERGIO DI VINCENZO É morto all’alba al Veneziale di Isernia Alfonso Armenia, 50 anni da compiere, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Black Drug, condotta dalla Squadra mobile di Isernia. Seppur in prognosi riservata, proprio ieri mattina aveva firmato di suo pugno la notifica della misura cautelare. Ma durante la notte evidentemente le sue condizioni di salute si sono aggravate. Restano ora da chiarire le cause della sua morte. Bisognerà cioè capire se siano una diretta conseguenza della caduta dal balcone. Al tempo stesso non è chiaro il motivo di quello strano salto nel vuoto: è stato un gesto premeditato dall’uomo o c’è dell’altro dietro questa storia? Le voci si rincorrono e non fanno altro che rendere più complessa la ricostruzione dell’accaduto. Anche per questo il procuratore capo, Paolo Albano, ha disposto accertamenti più approfonditi, a partire dall’autopsia. Sarà effettuata nelle prossime ore. È stato detto anche che l’uomo si sarebbe lanciato dal balcone quando ha visto la polizia avvicinarsi alla sua palazzina, nel quartiere San Leucio. Temeva cioè di essere arrestato. Questa è una delle tante ipotesi che circolano in queste ore, ma la questura ha comunque precisato che il blitz dello scorso week end in quel condominio non aveva nulla a che fare con Alfonso Armenia. Era solo una coincidenza. Gli agenti erano andati a San Leucio per effettuare – sempre per droga – un paio di arresti in flagranza di reato e non hanno nemmeno bussato alla porta del 50enne, a maggior ragione perché l’ordinanza era praticamente pronta, come poi dimostrato dall’operazione Black Drug.
Complessivamente sono state emesse 13 misure cautelari, otto delle quali in carcere, più altri cinque arresti in flagranza di reato. I primi interrogatori dei presunti spacciatori – residenti per lo più a Isernia e Bojano – sono previsti per lunedì.
Operazione antidroga Isernia, muore indagato caduto dal balcone. La Procura dispone l’autopsia
