di SERGIO DI VINCENZO La rabbia dei cittadini che risiedono nelle borgate a nord di Isernia e nelle frazioni di Forli del Sannio – Vandra in particolare – è comprensibile: da oltre un anno la statale 17 è chiusa per la frana, ma di fatto ancora non è stato mosso un dito per riaprire quel tratto di strada. Per questo hanno organizzato un sit in di protesta sul valico del Macerone, dove c’è l’interruzione. Si sentono presi in giro, dimenticati dalle istituzioni. “Isolati e abbandonati”, hanno scritto su uno degli striscioni. I percorsi alternativi creano seri problemi, non solo perché si allungano i tempi di percorrenza, ma anche perché viene messa in discussione la stessa incolumità degli automobilisti: ogni giorno – dicono alcuni manifestanti – transitano sulle stradine di campagna a ridosso del Macerone almeno un centinaio di auto e decine di camion. Per non parlare delle ambulanze: in caso di emergenza diventa dura intervenire in tempi rapidi. Per questo chiedono una riapertura immediata. A loro avviso le soluzioni ci sono, “ma le istituzioni pensano solo a fare a scaricabarile”, dicono. Intanto il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, ha voluto incontrare i manifestanti. Ha assicurato loro che “nel giro di un mese saranno effettuati e completati i lavori di messa in sicurezza delle strade comunali (i percorsi alternativi, ndr)”, mentre per l’intervento sulla statale, il Comune non è competente: “Ma mi farò portavoce verso le istituzioni interessate, affinché si possa arrivare a una soluzione in tempi rapidi”, ha concluso il primo cittadino.