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sabato, Novembre 22, 2025

Bulgari in silenzio davanti al Gip, intanto emergono nuovi particolari dalle intercettazioni

AttualitàBulgari in silenzio davanti al Gip, intanto emergono nuovi particolari dalle intercettazioni

di FABRIZIO OCCHIONERO Sono rimasti in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino, Rinaldo D’Alonzo. Nemmeno una parola rispetto alle accuse, a vario titolo, di sfruttamento pluriaggravato e favoreggiamento della prostituzione, rapina, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo.
Ora tre dei quattro bulgari di 29, 33 e 59 anni arrestati a Rotello dai Carabinieri di Larino sono stati trasferiti alla sezione speciale di Teramo. Lunedì sarà interrogata a Foggia la donna finita in manette mentre un’altra è ancora ricercata. L’avvocato Nicola Porrazzo che difende i quattro già comparsi davanti al giudice valuterà se ricorrere al Tribunale del Riesame.
Stando invece a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche il gruppo al centro del giro di prostituzione a gestione familiare parlava, eccome, rivolgendosi nei confronti delle ragazze con frasi – come evidenziato dai magistrati di <<rara volgarità>.
Una storia che ha colpito gli stessi inquirenti che per mesi hanno seguito l’andazzo da Rotello alla Statale 16 e a un edificio abbandonato al confine con la Puglia dove le giovani straniere si cambiavano e mangiavano. Un totale assoggettamento agli sfruttatori da non far utilizzare nel racconto di una delle ragazze espressioni di odio o accanimento, tanto che le botte e le violenze ricevute dopo un tentativo di fuga vengono descritte come un <<non mi hanno fatto niente, solo dato qualche schiaffo e storto un dito>>. Stando alle indagini, perfino una ragazza rimasta incinta doveva essere sfruttata con maggiore intensità fino ad auspicare un aborto spontaneo perché se non in grado di prostituirsi era da ritenere inutile.
Un giovane di 33 anni è considerato il più pericoloso, lui aveva il contatto con una connazionale nel foggiano che, di fatto, si occupava della cessione delle ragazze e che forse è fuggita all’estero. <<Un quadro indiziario talmente robusto – ha evidenziato il procuratore Ludovico Vaccaro nel leggere l’ordinanza del gip – da consentire sulla base del materiale acquisito di formulare una sentenza di condanna>>.

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