Giorni caldissimi per l’inchiesta sulle cosiddette consulenze d’oro all’Ittierre.
Si tratta di un’indagine della Guardia di Finanza di Isernia, che nacque da un esposto degli ex dipendenti Ittierre non assunti dalla gestione Bianchi.
Nell’esposto, venivano presi di mira i tre commissari nominati dal Governo per l’Ittierre, dopo l’accoglimento della richiesta di applicazione della Legge Marzano per i grandi gruppi in crisi.
Si tratta di Chimenti, Spada e Ciccoli, finiti sotto tiro perchè accusati di aver pagato fatture milionarie a consulenti ricollegabili ai rispettivi studi professionali. È chiaro che si tratta di accuse tutte da dimostrare, ma l’inchiesta scotta e ci sarebbero già dei riscontri trovati dalle Fiamme Gialle.
L’avvocato Messere che, per conto della gestione commissariale, cura la costituzione come parte civile nella prima inchiesta Ittierre, quella sul cosiddetto crack, assiste come difensore di fiducia anche uno dei tre commissari, che è già stato ascoltato questa mattina in procura a Isernia. Gli altri due dovrebbero essere ascoltati nei prossimi giorni.
Delle spese dei commissari si interessò anche la trasmissione Report su Rai tre. Le accurate indagini della Guardia di Finanza di Isernia avrebbero anche trovato dei riscontri sulla vendita del marchio Ferrè. Vendita su cui ci sarebbe qualche punto da chiarire. Per questo la procura ha inteso convocare tutti e tre i commissari per verificare la documentazione relativa sia alle consulenze, che alla vendita di Ferrè.



