di FABRIZIO OCCHIONERO Da mesi alle prese con la cassa integrazione gli stabilimenti Fiat italiani potrebbero tornare a regime grazie alle previsioni del nuovo piano industriale del gruppo.È l’auspicio dei sindacati di categoria che aspettano di conoscere i contenuti degli investimenti. A presenterlo martedì 6 maggio a Detroit, negli Stati Uniti, sarà l’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne che di recente ha visitato anche lo stabilimento di Termoli. Il nuovo gruppo frutto della fusione con la casa automobilistica americana avrebbe come target la produzione di sei milioni di auto entro il 2018. I dettagli si conosceranno solo nei prossimi giorni. Intanto per quanto riguarda i motori il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, ritiene che <<l ruolo delle fabbriche del nostro Paese assumera’ una posizione di centralita’ nell’allestimento delle vetture che, presumibilmente, il piano dovra’ prevedere>>. Per l’Italia e – di rilfesso anche per l’impianto di Pantano Basso – si potrebbe prevedere il ritorno alla piena occupazione. <<Un piano – ha osservato il responsabile del sindacato – che svelera’ anche gli innovativi motori per le nuove Alfa che saranno sportivi, di grandi performance e dedicati esclusivamente a questo marchio. Le premesse, se saranno confermate il 6 maggio – ha concluso Di Maulo – ci sembrano di grande interesse per la ripresa produttiva e occupazionale degli stabilimenti italiani>>. Nuovi motori e nuovi modelli attesi anche nell’impianto di Termoli dove non sono mancati gli stop produttivi con un ponte del primo maggio allungato ma non in busta paga.



