di TONINO DANESE In una realtà in cui i paesi sono piccoli, come il Molise, sempre di più si ravvisa la necessità di intraprendere attività di integrazione. Quell’integrazione che arriva anche da affinità sociali, economiche, ma anche religiose, culturali, storiche e territoriali. I comuni di Agnone, Frosolone e Trivento, pur conservando le proprie originarie identità e specificità, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il quale intendono intraprendere quelle azioni per promuovere, nell’ambito degli interessi istituzionali di ciascun ente, l’integrazione dell’attività amministrativa tra i comuni del comprensorio dell’Alto e Medio Sannio e garantire un coordinamento delle politiche di programma e sviluppo del territorio, ottimizzando le risorse disponibili. Questo come? Cooperando, cioè agendo insieme, soggetti istituzionali e privati, per migliorare i servizi ai cittadini. I rappresentanti dei tre comuni hanno scritto agli altri centri della Diocesi di Trivento, 37, affinchè anch’essi sottoscrivano il documento: 9 della provincia di Chieti, 10 di quella di Campobasso e 18 della provincia di Isernia, una massa critica sufficiente per sviluppare politiche di programmazione e sviluppo, perché, secondo molti del territorio, o si vivrà insieme o, divisi, si morirà, si scomparirà.
Gli obiettivi del protocollo sono sostanzialmente tre: la programmazione dei fondi dell’Unione Europea, per attirare risorse specifiche da destinare alle aree interne tra l’anno in corso e il 20120 proponendosi come ambito in cui realizzare il progetto prototipo territoriale unico per ogni regione;
Il riassetto del governo del territorio: cioè nell’ambito della riforma delle Province e delle attuali disposizioni normative che tendono a creare aree omogenee, si propone di riaggregare realtà storicamente e orograficamente omogenee che oggi a appartengono a due regioni e almeno tre province diverse; infine, terzo obiettivo, presentare un unico format per Expo 2015.



