di FABRIZIO OCCHIONERO Su un binario corre la Puglia che vuole a tutti i costi il raddoppio della ferrovia tra Termoli e Lesina. Sull’altro binario cammina il Molise che non è contrario alle opere ma ha chiesto di spostare il progetto verso l’autostrada.
Ipotesi, la seconda, non percorribile secondo le Ferrovie perché sarebbe troppo costosa, tanto che la Puglia ha deciso di forzare la mano e di seguire una procedura d’urgenza che può arrivare fino al parere del Presidente della
Repubblica per ottenere il via libera agli interventi. A Roma l’assessore Pierpaolo Nagni ha confermato il <<no>> al cantiere sul territorio del Molise emerso anche nell’affollata assemblea organizzata a Campomarino. La Giunta regionale cambierà la delibera solo nella parte che riguarda il primo lotto, quello tra Lesina e Ripalta in provincia di Foggia.
Un percorso quasi obbligato rispetto a un’opera dalla quale dipende lo sviluppo dei trasporti del meridione che in sostanza potrebbe essere modificato in una seconda fase. Alla riunione che si è svolta al Ministero delle Infrastrutture è emersa anche la questione Termoli. In presenza di un tracciato che attraversa il centro abitato, l’alta capacità potrebbe infatti rappresentare un problema dal punto di vista della sicurezza. Da qui – ha osservato Nagni – la richiesta di valutare la possibilità di chiudere il tratto interessato con una galleria di protezione. Già previste anche delle barriere che assorbono il rumore». Per il Molise non tutto è perduto. Per gli altri due lotti Termoli – Campomarino e Campomarino – Ripalta la discussione potrebbe svolgersi in scenari più favorevoli rispetto alle esigenze del territorio. Un terreno di mediazione dove – ha concluso l’assessore – toccherà al presidente Frattura, far valere le nostre ragioni, prima sul tavolo del Cipe e poi in un confronto con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi».



