di GIOVANNI DI TOTA Un passo importante e decisivo per il futuro dello Zuccherificio. Lo ha definito così, a margine dell’incontro con il ministro Martina, il capogruppo del Pd nella commissione agricoltura del senato, Roberto Ruta, artefice dell’incontro di oggi in via XX settembre a Roma.
Un vertice al quale hanno partecipato anche la deputata Laura Venittelli, il governatore Frattura ed il titolare della delega all’agricoltura Facciolla.
E’ stato lo stesso Martina a riconoscere l’importanza strategica per l’Italia e il sud in particolare dello zuccherificio di Termoli. Strategico, ha detto Martina, per la produzione di barbabietola in almeno quattro regioni, Molise, Puglia, Abruzzo e Marche, che utilizzano l’impianto per trasformare in zucchero il prodotto che conferiscono allo stabilimento di Pantano Basso.
A tal punto che la richiesta di aprire un tavolo permanente per trovare gli strumenti per la semina di quest’anno e per tenere in vita l’azienda è stata accolta. Al tavolo ci saranno le parti e appunto le quattro regioni interessate.
Maurizio Martina ha poi recepito la proposta avanzata dallo stesso senatore Ruta, secondo il quale è opportuno procedere a un contratto di filiera per accedere a tutte le possibilità di investimento per innovare, quindi salvare dal crac, gli impianti dello Zuccherificio di Termoli. Martina a sua volta, ha assunto l’impegno di ricollocare la barbabietola tra gli aiuti accoppiati in ambito europeo e di riveder eil prezzo del prodotto all’ettaro, da 500 euro a 600. Tutto questo, ha aggiunto il ministro al tavolo di oggi, per lo Zuccherificio di Termoli. Ora la partita per cercare investitori è aperta. Ma lo scenario è meno fosco di quanto lo fosse alla vigilia



