E’ lui il vincitore delle primarie del centrosinistra a Campobasso. E’ Antonio Battista, capogruppo Pd al Comune, il candidato sindaco della coalizione alle elezioni di maggio.
Il capogruppo uscente del Pd ha sbaragliato tutti, ottenendo 1532 preferenze, pari al 31,18%. Un risultato ampio, largo, l’investitura ufficiale del popolo del centrosinistra a correre per lo scranno più alto di palazzo San Giorgio.
«Ringrazio quelle cinquemila persone che si sono messe pazientemente in fila in attesa di poter votare – dichiara, visibilmente emozionato il giorno dopo la vittoria – E poi ringrazio tutti gli altri candidati alle primarie perché insieme abbiamo realizzato una grande prova di democrazia».
Una vittoria schiacciante, quella del consigliere comunale uscente. «una vittoria chiara, limpida, trasparente – sottolinea Battista – come chiara e trasparente è stata la mia candidatura. Mi sono rivolto alla gente semplice, ai cittadini che quotidianamente vivono Campobasso e ne conoscono i problemi, le necessità, le emergenze».
Non sono mancati i momenti di difficoltà, lungo tutto il percorso delle primarie, ma Battista non si è mai perso d’animo, non ha mai pensato di fare un passo indietro. E i fatti gli hanno dato ragione. Eccolo pronto a scendere in campo e puntare dritto a palazzo San Giorgio. Come è pressoché pronto il programma elettorale da concordare con tutti i partiti della coalizione di centrosinistra.
E’ pieno di entusiasmo Antonio Bassista probabilmente perché sa che per lui è giunta la grande occasione, quella che aspettava da anni e che finalmente è arrivata. Un’occasione da non perdere. E si propone come l’uomo del cambiamento. «Campobasso può e deve cambiare – dice – Ho l’esperienza giusta per poter lavorare per la svolta, quella attesa da anni».
Per il momento Antonio Battista resta al suo posto, tra i banchi dell’opposizione di palazzo San Giorgio. Ma in queste ora sta valutando se dimettersi o meno, «per sentirsi libero e senza condizionamenti», dice.
Una decisione che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Ma adesso per Battista è il momento di festeggiare. Al resto penserà domani.
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