di FABRIZIO OCCHIONERO Frane e smottamenti in ogni angolo della Regione, tanto che il 100 per cento dei comuni del Molise è a rischio idrogeologico. Lo dicono i dati dell’Associazione Nazionale Bonifiche e del Consiglio Nazionale dei Geologi, che accomunano la nostra regione a Calabria, Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta.
Dati che confermano un problema legato non solo ai centri abitati ma anche e soprattutto alla viabilità con le frane che continuano a minacciare e a devastare i collegamenti.
Secondo Giorgio Manes, presidente dell’Unione Regionale delle Bonifiche, «un ruolo importante possono averlo proprio i Consorzi di Bonifica». Lo ha detto intervenendo ai lavori della Conferenza nazionale organizzata a Venezia. Obiettivo intervenire per la riduzione del rischio idrogeologico eliminando i vincoli del patto di stabilità, accelerando i tempi per l’applicazione della Politica Agricola comune con i piani di sviluppo rurale e incentivando l’utilizzo plurimo delle acque irrigue, come l’idroelettrico.
Da Venezia è partito anche un invito alle Amministrazioni territoriali di fare proprio il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico presentato dall’Unione bonifiche.
Manes ha evidenziato come sia stato importante per il Molise il Piano Irriguo Nazionale grazie al quale in passato hanno potuto accedere alle risorse tutti e tre i Consorzi di Bonifica. Altro problema – segnalato dagli agricoltori – quello della pulizia dei canali ancora necessaria in varie zone del Basso Molise per prevenire gli allagamenti.


