di FABRIZIO OCCHIONERO L’annuncio arriva da Atene dove la commissaria dell’Unione Europea agli Affari marittimi e alle coste, Maria Damanaki, ha incontrato i rappresentanti degli altri Paesi e ha ascoltato le problematiche del settore turistico balneare. La Commissione europea sarebbe ora disponibile a modificare la direttiva servizi nella parte che riguarda proprio le spiagge. Secondo la Damanaki i vincoli applicati alle concessioni demaniali sono troppo rigidi e non si esclude la possibilità di stendere una nuova direttiva che darebbe maggiore flessibilità ai singoli Stati «per tener conto delle peculiarità delle proprie coste». Un’apertura, da parte dell’Europa sulle concessioni che dovevano finire all’asta nel 2015, poi allungate di altri cinque anni con una proroga riconosciuta fino al 2020. Ma anche un’opportunità per gli operatori che più volte hanno evidenziato «l’unicità del sistema italiano» e la necessità di «capire e comprendere le differenze delle nostre coste italiane dove gli stabilimenti balneari e i servizi di infotto sono organizzati in modo diverso rispetto ad altri Paesi». Per Ignazio Abrignani di Forza Italia, capo delegazione per la Camera dei Deputati la Damanaki ha confermato che, nella nuova direttiva per il settore, ci sarà la via d’uscita attraverso meno vincoli stringenti e più attenzione alle caratteristiche di ogni singolo Paese. Ora la proposta arriverà sul tavolo della Commissione anche in vista del semestre europeo dell’Italia, un motivo in più per far valere le ragioni dei balneatori.



