E’ di circa 5 milioni di euro annui il costo del Consiglio regionale in carica. Una spesa esorbitante che in cambio ha prodotto poco o nulla. Al danno, poi, si aggiunge anche la beffa rappresentata dalla moltiplicazione errata e abnorme del contributo dovuto per ciascun abitante, un gioco di prestigio da 320mila euro all’anno.
Il vecchio adagio popolare che recita: il lupo perde il pelo ma non il vizio, è sempre di moda. Soprattutto con la casta molisana.
L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, infatti, con delibera numero 22 del 28 febbraio 2014, ha preso atto come prescritto dalla legge del rendiconto fornito dai Gruppi consiliari relativo alle spese sostenute nell’anno 2013. Naturalmente finanziate con i soldi dei molisani.
Lo stesso Ufficio di Presidenza ha provveduto ad elaborare due tabelle: la prima relativa alla passata legislatura che va dal primo gennaio al 28 febbraio 2013; la seconda, invece, riporta il totale destinato a ciascun Gruppo dal 9 aprile, data di insediamento del nuovo Consiglio, al 31 dicembre 2013. Dalle due tabelle si evince che il totale rendicontato dai Gruppi è pari, rispettivamente, a 364mila 868 euro per i primi due mesi dell’anno e di 965mila 401 euro per il periodo aprile-dicembre.
In tutto sono stati spesi dai Gruppi regionali ben 1 milione 330mila 269 euro. Ma non finisce qui poiché, a tale importo deve essere aggiunta la spesa per il personale esterno dipendente dai Gruppi, un D6 per ciascun eletto a palazzo Moffa, finanziata con 3.700 euro mensili che, moltiplicati per i 21 consiglieri e per 12 mesi corrispondono ad ulteriori 932mila 400 euro all’anno.
Dunque il finanziamento erogato ai Gruppi nel 2013 è stato pari, complessivamente, a 2 milioni 262mila 669 euro che, naturalmente, sono aggiuntivi ai circa 2 milioni e mezzo di indennità erogati ai 21 consiglieri senza considerare l’indennità per i portaborse abrogata a fine anno a furor di popolo.
Dunque il Consiglio regionale costa ai molisani circa 5 milioni di euro all’anno ma due domande sorgono spontanee.
La prima: cosa ha prodotto nell’intero anno del 2013? Niente o poco di più!
La seconda domanda: dopo l’abrogazione dell’articolo 7 è tutto in regola nei finanziamenti? La risposta è no, poiché, dal primo agosto in avanti la nuova legge, come imposto dal decreto Monti,  dovrebbe assegnare a ciascun consigliere 3.700 euro mensili per il collaboratore, 5mila euro all’anno per l’attività e 5 centesimi per abitante, circa16mila euro all’anno da suddividere tra i 21 consiglieri. Invece nel Molise, a differenza di tutte le altre Regioni, i 16mila euro sono stati assegnati a ciascun eletto. Ciò ha determinato un danno erariale pari a 320 mila euro all’anno.
Poiché il presidente della Giunta dovrà trasmettere tutte le carte alla Corte dei Conti continuiamo a sollecitare i magistrati contabili a chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite e contestualmente avviare la procedura per danno erariale.
Nel frattempo l’opinione pubblica molisana continua ad attendere le decisioni della Procura della Repubblica di Campobasso sulle spese pazze effettuate negli anni precedenti dai consiglieri regionali e finite nel mirino della Guardia di finanza prima e del pm Nicola D’Angelo poi.




