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domenica, Novembre 23, 2025

Terremoto al Comune di Campobasso, fuori due assessori. Il sindaco rimuove Cefaratti, Gesualdo si dimette

AperturaTerremoto al Comune di Campobasso, fuori due assessori. Il sindaco rimuove Cefaratti, Gesualdo si dimette

di  ANNA MARIA DI MATTEO

L’offensiva è partita: l’assessore al Comune di Campobasso, Nicola Cefaratti è fuori dalla Giunta.

Il sindaco Di Bartolomeo è partito al contrattacco, ‘licenziando’ l’assessore all’Ambiente che aveva manifestato, già qualche mese fa, l’intenzione di candidarsi alla carica di sindaco. Un affronto per il primo cittadino, che probabilmente ha pensato che la vendetta è un piatto che va servito freddo. E così è stato. Ha atteso il momento opportuno per dargli il benservito.

La sua velleità di correre per lo scranno più alto di palazzo San Giorgio, Cefaratti l’ha pagata cara. Il sindaco ha detto basta. E ha motivato così la decisione di revocargli le deleghe: «Gli interventi attuati dall’assessore non hanno a tutt’oggi prodotto significativi risultati – ha scritto nel decreto di revoca –  e in alcuni casi le scelte effettuate dallo stesso assessore non hanno coinvolto a sufficienza la collettività e gli stessi consiglieri comunali».

Insomma, un atto di sfiducia pieno, motivato dal mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ma in realtà appare evidente come dietro l’estromissione dalla Giunta vi siano altre motivazioni e tutte di natura politica.

Ma non è tutto: poche ore prima della rimozione di Cefaratti, un altro assessore, pure lui da tempo in odore di abbandono della nave, è fuori dall’esecutivo. Ma per sua scelta. Nicola Gesualdo, con delega all’Urbanistica, ha presentato le dimissioni.

Ecco come ha motivato la sua decisione: «Quel rapporto di reciproca fiducia che caratterizza l’indispensabile azione sinergica tra sindaco, assessore e Gruppi consiliari, necessario ad esercitare la funzione – ha scritto – già sofferente di incomprensioni e latente diffidenza, è venuto a mancare. Ho provato – ha aggiunto – con estrema lealtà e determinazione a creare rapporti collaborativi. Purtroppo devo segnalare che il mio impegno si è infranto contro un vero e proprio muro di gomma. La logica di rimandare a domani i problemi di oggi – ha concluso Gesualdo – o di non cadenzare l’attività amministrativa con gli appuntamenti elettorali non mi appartiene».

A due mesi dal voto, dunque, un vero e proprio terremoto politico si è abbattuto su palazzo San Giorgio.

Resta da capire, ora, quali saranno le ripercussioni sulle alleanze politiche in vista delle amministrative di maggio. Di Bartolomeo ha lanciato un segnale forte e chiaro agli alleati: chi non è con me è contro di me.

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