di TONINO DANESE Un fisco virtuoso determina una redistribuzione equa del reddito, lo ha detto il presidente della commissione tributaria regionale per il Molise Mario Iapaolo, nella sua relazione che ha inaugurato l’anno giudiziario tributario a Campobasso. Le tasse si devono pagare, ma è necessario che tutti lo facciano affinchè non si creino squilibri. L’elusione e l’evasione fiscale sono purtroppo realtà che penalizzano poi chi le imposte le paga, i soliti noti, è stato detto ancora, fenomeni acuiti dalla crisi e anche da aliquote comunque troppo alte. In molte imprese hanno sofferto anche i ritardi dei pagamenti dovuti loro dalle pubbliche amministrazioni che le hanno lasciate senza liquidità e in molti casi inadempienti nei confronti del Fisco, ponendo così l’accento sulla questione della compensazione.
Iapoaolo ha evidenziato come il processo telematico stia ammodernando la giustizia di settore, ma ciò non basta.
Nella giustizia tributaria molisana, c’è ancora la costante progressiva riduzione dell’organico dei giudici, quasi in caduta libera, hanno affermato da più parti, dovuta ai raggiunti limiti di età o a trasferimenti e c’è un settore di segreteria all’osso. Servono subito rimpiazzi. Nonostante tutto le commissioni tributarie molisane risultano in grado di assolvere in tempi rapidi al loro controllo di legalità fiscale. Enzo Di Giacomo, presidente della Commissione tributaria provinciale di Isernia, ha messo in evidenza, ad esempio, come proprio a Isernia, nonostante la necessità di semplificare e il numero ridotto di giudici, il processo tributario vada bene con tempi più veloci rispetto a quello civile.
Gli appelli pendenti ad oggi sono 2178, considerato l’accumulo nel corso degli anni. I ricorsi pendenti, invece, 869.
Il presidente Iapaolo e i relatori si sono complimentato con l’avvocato Lucia Picone che è stata eletta nel consiglio di presidenza della giustizia tributaria