Sembrava tutto scontato e invece si complica la verifica politica in atto nella maggioranza di centrosinistra che da circa un anno governa la Regione.
Il primo ostacolo per Paolo Frattura, rispetto alla sua dichiarata volontà di estromettere dalla Giunta l’assessore Massimiliano Scarabeo è rappresentato dall’esito della riunione della minoranza del Pd, che al congresso ha raccolto quasi la metà dei consensi, e può contare sull’appartenenza di tre dei quattro consiglieri regionali, ovvero Petraroia, Totaro e lo stesso Scarabeo.
L’affollata riunione organizzata da Roberto Ruta e Danilo Leva ha infatti deciso che gli attuali assessori Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo non si toccano e che qualsiasi altra decisione comporterebbe la fuoriuscita dalla Giunta e il conseguente appoggio esterno al nuovo esecutivo. Si tratta dunque di un vero e proprio ultimatum a Frattura il quale nei giorni scorsi aveva annunciato invece decisioni unilaterali per risolvere la crisi.
Si complica anche la staffetta nell’Italia dei Valori tra Pierpaolo Nagni e Cristiano Di Pietro dopo la decisione dei circoli cittadini di ufficializzare le primarie per scegliere l’aspirante sindaco di Campobasso. Non è un mistero, infatti, che nelle intenzioni di Frattura la candidatura di Nagni a sindaco doveva essere decisa a tavolino con i partiti della coalizione escludendo quindi le primarie.
Tema scottante anche quello legato alla quota rosa da inserire nell’esecutivo espressamente prevista dallo Statuto approvato nel 2012 che prima o poi Frattura dovrà promulgare per non incorrere in pesanti sanzioni.
Venuta meno Micaela Fanelli per incompatibilità con il suo incarico di segretaria l’unica donna sulla quale Frattura potrebbe puntare è Nunzia Lattanzio, eletta nell’Udeur e di recente passata al Gruppo misto per incompatibilità con Vincenzo Niro. Lattanzio avrebbe le qualità e l’esperienza giusta per ricoprire il prestigioso incarico ma secondo i bene informati, il governatore continuerebbe a sollecitare il nome di una donna a Rialzati Molise per ottenere la quadratura del cerchio. In alternativa e per riequilibrare la presenza del Pd dopo la eventuale fuoriuscita di Petraroia e Scarabeo starebbe pensando ad Erminia Gatti. Vincenzo Cotugno, però, gli ha detto chiaro e tondo che se vuole riconoscere il peso politico del suo movimento deve nominare lui in Giunta e non altri. Neanche il vertice con i segretari dei partiti della coalizione ha sciolto i nodi.
Anzi, sul tavolo è riemersa la richiesta unitaria di Sel Comunisti italiani e Socialisti di essere rappresentati nel nuovo esecutivo. Dunque la vicenda si complica e l’annunciata resa dei conti rischia di diventare un boomerang per Paolo Frattura.




