Partita ancora aperta nel Partito Democratico dove la deputata Laura Venittelli, uscita sconfitta dalle primarie, ha presentato ricorso contro l’elezione di Micaela Fanelli alla segreteria regionale. Un esposto inviato alla commissione di garanzia, sia quella regionale che nazionale, perchè verifichi quelle che secondo la parlamentare sono state delle irregolarità, capaci di inficiare il risultato finale. Dubbi sulle operazioni di voto a Riccia, dove hanno votato 1554 persone in dodici ore con un solo seggio. Ogni elettore tra riconoscimento e preferenza ha impiegato 27 secondi. “Una velocità impossibile e sospetta” aveva commentato già all’indomani della sconfitta la Venittelli, liquidata invece dalla Fanelli come ‘efficienza degli scrutatori’. Ma non c’è solo Riccia, perché tra i comuni dove i conti non tornano ci sono anche Ururi, Frosolone, Sesto Campano, Monteroduni e San Martino in Pensilis. E dubbi ci sono anche sui registri, dove sono stati segnati i nomi delle persone che hanno votato. Il numero di quelli ordinati dalla tesoriera Costanza Carriero non corrisponderebbe a quelli attualmente in possesso del Pd. Ultimo motivo del ricorso, il ritardo col quale la documentazione è stata riconsegnata al Partito. In alcuni Comuni si sarebbero superate le 24 ore previste da regolamento. Insomma la guerra nel Pd regionale, che ha innescato una resa dei conti tra azzeramento della giunta di palazzo Moffa e la caduta dell’amministrazione Di Brino a Termoli, è ancora aperta.
Segreteria Pd: “Presunte irregolarità”. Venittelli fa ricorso contro la Fanelli
