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giovedì, Aprile 25, 2024

Autovelox, il caso di Macchia d’Isernia fa “scuola” su Il Sole 24 Ore

AttualitàAutovelox, il caso di Macchia d'Isernia fa "scuola" su Il Sole 24 Ore

Approda sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore il caso dell’autovelox di Macchia d’Isernia. In un articolo a firma di Maurizio Caprino si parla proprio della vicenda del posizionamento dei segnali stradali, che in alcuni casi ha permesso agli automobilisti di ottenere l’annullamento delle multe. Scrive Caprino: “Molti Comuni e Province hanno dovuto spostare (o far spostare all’Anas) postazioni o segnaletica. Ma, in qualche caso in cui si sarebbe dovuto farlo, non è stato fatto. E, presi in castagna, i Comuni hanno tirato fuori l’argomentazione che qualcuno ha rubato o spostato i segnali. Era successo lo scorso autunno a Cardano al Campo (Varese), dove ora il Comune comincia a perdere contro i cittadini che fanno ricorso sulle multe. Ora il caso si ripete a Macchia d’Isernia, dove un progetto sulla carta interessante per aumentare la sicurezza su un tracciato di grande viabilità inciampa su una questione banale e formale, che però tanto infondata non dev’essere se è vero che adesso l’Anas (ente proprietario della strada) mette le mani avanti”. Il giornalista de Il Sole 24 Ore ricorda che quel tratto di strada è pericoloso e dunque un controllo della velocità non guasta affatto. Ma poi, a suo avviso, si è finito per scivolare sulla classica buccia di banana: “La postazione è stata installata in un punto diverso (se c’erano problemi tecnici a metterla dove stabilito dal prefetto, che male c’era a chiedere una modifica dell’autorizzazione?). Poi il luogo d’installazione era distante 993 metri dal segnale: un errore veniale, ma perché non fare le cose per bene? Sta di fatto che ora, mentre erano in corso perizie utili per la decisione su alcuni ricorsi, il segnale è stato spostato all’insaputa dell’Anas, che ha sporto denuncia contro ignoti. La Prefettura nel frattempo ha sempre detto che tutto era a posto e questo ha fatto dire anche all’ex-viceministro all’Interno Filippo Bubbico, che qualche mese ha risposto a un’interrogazione parlamentare. Ma anche in questo caso qualche ricorso è stato vinto. Storielle? Può darsi. Ma intanto – conclude Caprino – le istituzioni perdono di credibilità per errori evitabili”.

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