La giunta guidata da Antonio Di Brino con una delibera ha stoppato il progetto che riguarda il raddoppio ferroviario Termoli-Lesina. La decisione è stata formalizzata anche dopo la revoca del parere favorevole, inizialmente fornito dal Comune, in seguito alla comunicazione di Rfi di non poter concedere le compensazioni chieste dal sindaco, in quanto il secondo lotto del progetto non è stato ancora finanziato dal Cipe. Si parla del trasferimento dell’elettrodotto e della stazione, oltre alla cessione dei parcheggi di Piazza Donatori di Sangue, di via Campania e di via Duca degli Abruzzi. Tutti indennizzi messi nero su bianco già nel 2005 alla firma dell’accordo tra Rfi, Ministero, Regione e Comune. Di Brino ha fatto sapere che Termoli non è terra di conquista e che l’amministrazione è disponibile a fare un passo indietro solo se si sposta la tratta fuori dalla città verso l’autostrada, in accordo anche con la Regione, o se la società di trasporti ci ripensa e decide di rispettare gli accordi compensativi. In una recente riunione con l’assessorato regionale ai Trasporti si è arrivati alla conclusione che sarebbe più giusto spostare la tratta fuori dalla città, e far correre i binari vicino all’autostrada. La rete esistente, infatti, taglia di netto il territorio comunale creando diversi disagi alla popolazione e rendendo difficile lo sviluppo urbanistico della città. Per questo se ne chiede il trasferimento. Intanto oggi a Roma il presidente della Provincia Rosario De Matteis ha partecipato a una riunione del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul progetto della linea ferroviaria Pescara-Bari. In discussione anche la valutazione di impatto ambientale e la localizzazione del tratto Termoli – Lesina.
Raddoppio ferroviario Termoli-Lesina: Di Brino lo stoppa. Intanto riunione a Roma
