Botta e risposta tra Cgil,Cisl e Uil e il comitato dei precari della Protezione civile, in merito alla vertenza che riguarda i 130 lavoratori per i quali si sta cercando una soluzione, per evitare che restino senza occupazione. Il comitato nei giorni scorsi ha diffidato l’ agenzia e la Regione Molise a dare seguito all’intesa perché tanti sono ancora i punti oscuri. Nello specifico, il comitato chiedeva di sapere quali sarebbero stati i criteri di assunzione o rinnovo dei contratti e la loro proroga; se tale accordo fosse legittimo oppure contrastasse con la legge e con il contratto collettivo nazionale dei dipendenti degli enti locali; se il personale manterrà il proprio rapporto di lavoro alle dipendenze dell’agenzia durante il biennio al quale fa riferimento l’accordo e infine se non vi è una discriminazione sulla eventuale assunzione di personale “infungibile” e “microzonazione”. Dura e sorpresa la risposta dei sindacati. La funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil compatta ha rispedito la lettera di diffida al mittente: “Apprendiamo con disappunto e sconcerto le esternazioni a firma del comitato dei precari della protezione civile che ha partecipato ai tavoli di trattativa non avendone la titolarità- scrivono i tre sindacati, perplessi- Aveva condiviso tale accordo e oggi dichiara contrarietà. I sindacati hanno il dovere di tutelare i diritti dei lavoratori, mentre non ci è noto quali interessi si celino dietro questi comitati autoreferenziali”. Per poi concludere ricordando che “senza tale accordo l’alternativa sarebbe stata il taglio tout court di 130 lavoratori lavoratori. Auspichiamo per il futuro l’abbandono di posizioni che nulla hanno a che vedere con i servizi che si vogliono offrire alla collettività”. Ma.Ma.



