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giovedì, Aprile 25, 2024

“Open gates”. Davanti al Gup di Campobasso la vicenda dei fanghi tossici sversati in basso Molise

Apertura“Open gates”. Davanti al Gup di Campobasso la vicenda dei fanghi tossici sversati in basso Molise

di PASQUALE DI BELLO

Al via la corsa l’udienza preliminare per il caso dei fanghi tossici sversati in basso Molise. Un inchiesta che nel dicembre 2010 portò in carcere l’ex presidente e commissario del Cosib, Antonio Del Torto. Numerosi i capi di imputazione a carico di diciassette persone, si va dall’illecito smaltimento di rifiuti alla corruzione, dall’abuso d’ufficio alla concussione al falso.

Open gates. Udienza preliminare a Campobasso che nel dicembre 2010 portò in carcere l’ex presidente del Consorzio industriale della valle del Biferno, Antonio Del Torto. Diciassette complessivamente le persone indagate con ipotesi di reato che vanno dall’illecito smaltimento di rifiuti alla corruzione, dall’abuso d’ufficio alla concussione al falso. Il processo, smembrato in quattro tronconi per ragioni di competenza funzionale e territoriale, pende dinanzi ai tribunali di Campobasso, Larino e Vasto. Quella dinanzi al Gup del capoluogo, Roberta D’Onofrio, è un’udienza preliminare che riguarda reati di natura ambientale – per i quali è competente la Direzione distrettuale antimafia – e altri reati comuni.

La vicenda di cui si tratta ruota attorno alla figura dell’ingegnere Antonio Del Torto, all’epoca dei fatti presidente del Cosib e amministratore della Inside srl, società abilitata allo smaltimento dei rifiuti. Secondo una dettagliata indagine del Noe (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri durata un anno e mezzo, la Inside srl, facente capo a Del Torto, avrebbe sversato fanghi tossici provenienti dal depuratore Coniv di San Salvo su circa duecento ettari di terreno tra i comuni di Guglionesi e Larino. Avrebbe inoltre sversato altri fanghi attraverso l’impianto di depurazione del Cosib.

Tutta l’ipotesi accusatoria regge su un presupposto ben preciso: l’illecita qualificazione di fanghi derivanti da trattamento chimico, spacciati invece come fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue urbane. Un meccanismo messo in piedi con atti falsi e corruzione, una procedura che avrebbe consentito di lucrare centinaia di migliaia di euro.

Davanti al giudice D’Onofrio i difensori degli indagati hanno sollevato una serie di eccezioni procedurali, tra cui quella dell’avvocato Domenico Bruno, difensore di Del Torto, che ha contestato alla Procura di Larino la titolarità delle indagini che, in effetti, spettano alla Dda. Per questo il difensore ha chiesto che venisse rilevata la nullità del rinvio a giudizio e che gli atti venissero rimessi al Pm. L’eccezione, dopo una lunga sospensione, è stata però rigettata dal Gup poiché non ci sono state ulteriori indagini o nuovi capi di imputazione, pertanto gli atti del primo Pm restano validi.

Nell’inchiesta Open gates è indagato anche l’ex governatore della regione Molise, Michele Iorio, che secondo l’accusa avrebbe nominato Del Torto commissario del Cosib al fine di concentrare nelle mani di una sola persona, manovrabile e controllabile, la gestione del consorzio, estromettendo così dal governo dell’ente la rappresentanza territoriale del Comune di Termoli, che avrebbe potuto esercitare funzioni di controllo.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 febbraio per la nomina del perito Antonella Di Niro a cui spetterà l’esame delle intercettazioni effettuate nel corso delle indagini preliminari.

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