In tempo di crisi anche il numero degli effetti protestati (assegni, tratte e cambiali impagati) è letteralmente crollato.
Siamo in provincia di Campobasso ed il dato è fornito direttamente dall’Ufficio Protesti.
In particolare, il periodo di riferimento è quello compreso tra il 2009 ed il 2013.
Ebbene, nel 2009 la somma relativa agli effetti impagati era stata di 23,2 milioni di euro, contro i 7 milioni del 2013.
I dati della Camera di Commercio pongono l’accento su un altro aspetto.
A scendere, in particolare, in cinque anni, è stato il numero degli assegni. La chiave di lettura può essere quella secondo la quale, il minor numero degli assegni, utilizzati normalmente nelle transazioni commerciali denota anche la difficoltà per le imprese di mantenere aperto un conto corrente, oltre che ad aprirne uno nuovo.
La recessione dunque continua a mordere, soprattutto in Molise, il cui tessuto imprenditoriale e commerciale è già particolarmente fragile.
Le aziende hanno sempre più difficoltà ad accedere al credito, con le banche che ormai da qualche anno hanno chiuso tutti i rubinetti.
Pochissimi i finanziamenti concessi alle imprese, quasi scomparsi quelli destinati alle famiglie.
Una situazione allarmante, già denunciata più e più volte dagli operatori economici molisani che chiedono alla Regione l’introduzione di politiche a sostegno del reddito delle imprese, ormai in ginocchio.
Non si vende più merce ma non si acquista neppure più. Di conseguenza meno assegni in giro. Insomma, tutto sembra essersi pericolosamente e drammaticamente fermato.




