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giovedì, Marzo 28, 2024

Nuovo (e vecchio) centro destra. De Camillis e Di Giacomo favoriti nella corsa al Parlamento che verrà

AperturaNuovo (e vecchio) centro destra. De Camillis e Di Giacomo favoriti nella corsa al Parlamento che verrà

di PASQUALE DI BELLO

Grandi manovre elettorali. Pur lontane, le elezioni verranno e in Molise la partita del centrodestra può finire tutta a vantaggio del neonato movimento guidato da Angelino Alfano. L’ibernazione di Forza Italia, brutalmente commissariata, e il sostanziale decesso dell’Udc, vittima delle oscillazioni di Casini, mettono il Nuovo centrodestra in pole position per la prossima tornata elettorale. De Camillis e Di Giacomo hanno altissime possibilità elezione.

Il Nuovo centro destra (Ncd) si è presentato ufficialmente questa mattina agli elettori e ai cittadini molisani. Ospiti di un noto albergo campobassano, il sottosegretario Sabrina De Camillis e il senatore Ulisse Di Giacomo, hanno fatto gli onori di casa. In buona sostanza, un remake della sortita alfaniana di qualche settimana addietro, quando l’ex delfino berlusconiano e ministro dell’Interno ha rotto col proprio mentore e padrino politico assumendo la necessità di un nuovo contenitore politico dei moderati e di una stampella per il governo Letta. Sullo sfondo, il deragliamento dell’esperienza Pdl, movimento sbarellato insieme al proprio leader, Silvio Berlusconi, travolto dalla cronaca giudiziaria, dalla cronaca rosa e dalla cronaca a luci rosse. Insomma, col partito di Dudù, De Camillis e Di Giacomo hanno deciso che non era proprio il caso di continuare, e altrettanto dicasi con le Santanchè, Santattè e Santammè e con i falchi i gufi e le cornacchie che animano lo zoo di Arcore. A parlare di questo senso di liberazione, anche le facce dei due politici: De Camillis e Di Giacomo sembravano due a cui ha appena fatto effetto una robusta dose di Alka Seltzer. Due, per capirci, che si sono tolti un gran peso dallo stomaco. La critica a Berlusconi e Forza Italia è quella di aver estremizzato la battaglia politica sino a spingerla su sponde eversive come quando, pur di affondare Letta e salvare il Capo dalla decadenza, non si esitò a minacciare le dimissioni di massa dal Parlamento.

Quei giorni sono passati e ora si guarda avanti. Il partito si organizzerà sul territorio con circoli cittadini e tematici. C’è entusiasmo e seguito e prova ne sia l’adesione di molti amministratori. Questo il messaggio lanciato nel corso di una conferenza stampa animata anche da due episodi comici: il primo, quello dell’autodistruzione del totem con lo stendardo del Ncd che, mollando l’ormeggio improvvisamente e ritraendo d’un colpo la molla che teneva il drappo sociale,  ha provocato un “esplosione” che ha scatenato l’ilarità dei presenti, oltre a quella degli stessi Di Giacomo e De Camillis. Il secondo episodio, per la cronaca, c’è stato quando nella sala è risuonato il nome di Angela Fusco tra gli amministratori che hanno aderito al Nuovo centro destra. Sia detto absit iniuria, ma qui, di nuovo, dopo che l’interessata è transitata dalla Dc ad An e da An al Pdl e ora al Ncd, non c’è proprio niente.

Ma il punto non è questo. La vicenda che si gioca, la partita vera, è quella elettorale. Le elezioni verranno e anche se non si sa quando, le grandi manovre sono già cominciate. A nostro giudizio, il Nuovo centro destra in Molise può fare il bottino pieno, eleggendo un deputato e un senatore. Per capirci, ridotta com’è, la sede molisana di Forza Italia può essere tranquillamente trasferita al cimitero del Verano. Un partito che  (ri)nasce e che come prima cosa nomina per il Molise una commissario, Gianfranco Rotondi, è un partito che nasce morto. Morto bruciato, perché qui la puzza di stoppie arse si sente da lontano. E’ stato lo stesso Rotondi a dirsi felice di sbarcare in Molise, la regione che per “due volte ha eletto Silvio Berlusconi”. E che la terza dovrebbe eleggere proprio lui, Rotondi. E’ questo il senso del suo commissariamento, l’ennesimo scippo ai danni del Molise. Chi vivrà, come si suol dire, vedrà, e qui, vedrete, ci ritroveremo candidato d’ufficio Rotondi. Candidato col miraggio del posto fisso ai danni dei soliti fessi. Per il resto, non c’è più nulla. L’Udc, il partito di Casini non esiste già più, nonostante il tartufismo del genero di Caltagirone, ripassato armi e bagagli nel centrodestra. Come dicono dalle nostre parti, deve aver “annusato il melone” e capito che al prossimo giro rischia di saltare per aria e finire i propri giorni come poligrafico alla rotativa del Messaggero.

Il centrodestra, quello vecchio, in Molise è un deserto. E’ su questo piano, a nostro giudizio, che De Camillis e Di Giacomo possono assicurarsi un posto certo nel Parlamento che verrà. Gli altri non esisto: loro, malgrado Angela Fusco, sì.

 

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