Una ricostruzione post-sisma ancora ferma al 20 per cento con molti progetti ormai bloccati. E’ questa la denuncia dei sindaci dei Comuni che non rientrano nel cratere e che hanno comunque avuto danni dal terremoto. Si sono incontrati per discuterne a Guardialfiera dove sono stati sviscerati alcuni dati come il fatto che al di fuori del cratere ci sono ancora mille persone che non sono rientrate nelle loro abitazioni. A Montagano, ad esempio, su 22 Peu, che sono i progetti edilizi urbani, solo uno si è avviato al completamento, tutti gli altri sono fermi e molte persone hanno perso il contributo per l’autonoma sistemazione. Da qui l’appello al presidente Paolo Frattura di rivedere anche la questione dei contratti in scadenza ai dipendenti della Protezione Civile, alcuni dei quali presenti all’incontro, per permettere ai tecnici di portare a termine il lavoro in decine di comuni che aspettano risposte. La mancata proroga dei contratti ai 218 lavoratori dell’Agenzia regionale della Protezione civile, comporterà infatti non solo il blocco dell’attività tecnica-amministrativa che già procede a rilento, ma anche l’aggravamento di situazioni di disagio sociale. A subire un blocco saranno in primis i progetti esecutivi per la ricostruzione di Classe A corrispondenti a 1400 cantieri, di cui circa 300 sono stati completati, 260 sono in fase di lavorazione e circa 840 sono ancora da istruire. In stand by anche 190 pratiche propedeutiche alla liquidazione dello stato di avanzamento dei lavori.