Prima ne hanno discusso sulla piazza virtuale di Facebook, poi hanno deciso di vedersi anche nella realtà, promuovendo un’assemblea pubblica al convento di San Nicandro. Sono cittadini che non si dicono “indignati”, bensì “avvelenati”. Un gioco di parole che dice tutto sulle loro intenzioni: richiamare l’attenzione sull’inquinamento atmosferico sulla piana di Venafro. Non chiedono che le fabbriche smettano di produrre, ma che almeno si adeguino alle norme sulle emissioni atmosferiche e nel suolo, hanno detto durante un’assemblea che ha fatto registrare un buon numero di presenze. Al termine dell’incontro è stata promossa una petizione-esposto che sarà inviata al Corte europea dei diritti dell’uomo, alla Corte di giustizia dell’Unione europea, alla presidenza della Repubblica e ai ministeri dell’Ambiente e della Salute. “Sia chiaro – dal movimento civico mettono le mani avanti – che la nostra iniziativa non risponde ad alcuna logica politica e non è dettata da sentimenti di odio o rivalsa verso chicchessia. Anzi, cogliamo l’occasione per precisare che non permetteremo la strumentalizzazione delle iniziative che ci accingiamo a porre in essere”.