Con un sì unanime, in consiglio comunale a Termoli, è stato approvato il documento, a firma del presidente dell’assise Alberto Montano, che chiede di rividere il piano di rioganizzazione sanitaria predisposto dall’Asrem. Un piano in cui il ruolo di Termoli e del Basso Molise viene marginalizzato sempre di più senza tener conto delle reali esigenze del territorio. Non viene rispettato il criterio di 3 posti letto per mille abitanti e dunque se al San Timoteo ne dovrebbero spettare 308, in realtà ne sono stati assegnati 258. La differenza è stata redistribuita tra le strutture private del medio e alto molise. Nel documento si chiede di garantire il servizio di emodinamica del San Timoteo 24 ore su 24, di prevedere la diabetologia, di restituire il rango di unità complessa al reparto di Ginecologia e Ostetricia, di lasciare la figura del direttore sanitario, che invece è destinata a sparire e di riassegnare i 72 posti di lungodegenza al Vietri di Larino. Eh sì perchè la battaglia, ora, è diventata quella di un territorio che ha capito che deve stare insieme se vuole sopravvivere. Tanti i sindaci, i medici e semplici cittadini che hanno partecipato all’assise. Diversi hanno preso la parola e il chirurgo Giovanni Fabrizio ha sottolineato l’importanza di rivalutare la sanità pubblica, facendo notare che nel piano non si capisce che fine faccia la chirurgia del Vietri, dove – ha sottolineato – si potrebbe potenziare la diagnostica. Il medico ha anche ricordato che il piano del commissario Ruta presentato a luglio era un piano di prospettiva, di risparmio e che dava speranza per una sanità pubblica migliore in Molise, non comprendendo perché sia stato poi accantonato. Al consiglio non ha preso parte il presidente Paolo Di laura Frattura per impegni pregressi, ma il governatore in una telefonata con Di Brino ha dato la sua disponibilità a rivedere il piano.
‘Rivalutare la sanità pubblica e il Basso Molise’: sì del consiglio e Frattura apre alla revisione
