Rabbia mista a delusione tra i cittadini di Venafro che hanno partecipato all’assemblea pubblica organizzata al Centro don Orione per parlare del futuro del Santissimo Rosario. Durante gli interventi, oltre a chiedere il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale, alcuni di loro hanno detto chiaro e tondo ciò che pensano: l’ospedale di fatto è chiuso. Ma il presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura, la pensa diversamente. Mentre sui posti letto ha detto: “Ragionare in termini di posti letto significa non aver compreso il problema sanità. La cosa importante è quella di garantire servizi in maniera puntuale ed efficace”. Una cosa è però certa: l’Amministrazione comunale non è disposta a fare sconti. Se il nuovo piano aziendale della Asrem dovesse avere il via libera, “scenderemo in trincea – ha detto il sindaco Antonio Sorbo -: agiremo nell’esclusivo interesse di Venafro, a prescindere dai colori politici. Questo piano aziendale è una truffa, è una cosa ben diversa rispetto a ciò che ci era stato promesso”. Perplessità sono state espresse anche dal comitato pro Santissimo Rosario. “Senza posti letto – ha detto Giovanni Vaccone – non si può parlare di ospedale. Frattura aveva firmato un patto con noi in campagna elettorale: tenga fede ai suoi impegni”. “Salvare l’ospedale – è il parere di Sergio Calce, segretario dell’Unione sindacale di base – significa anche evitare che venga inferto il colpo del kappaò all’economia locale. Il nucleo industriale non esiste più: sono stati persi 6mila posto di lavoro. Intorno al Santissimo Rosario gravitano molti Comuni: ci batteremo fino alla morte affinché non chiuda”.