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mercoledì, Novembre 26, 2025

Il governo Frattura verso il primo compleanno.E intanto il Molise sprofonda nella crisi più nera

AperturaIl governo Frattura verso il primo compleanno.E intanto il Molise sprofonda nella crisi più nera

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il governo regionale targato Frattura si appresta a festeggiare, a febbraio, il primo anno di vita. Ma in realtà, da festeggiare non c’è nulla. Tutt’altro. La ventata di rinnovamento, il rilancio dell’economia promessi da Frattura e dal centrosinistra in campagna elettorale non si sono verificati. Anzi, il Molise ha compiuto un balzo indietro di parecchi anni. Altro che novità!

Un giudizio che nasce dalla constatazione dei fatti, della realtà con la quale quotidianamente i molisani sono costretti a fare i conti. Senza voler girare ancora una volta il coltello nella piaga, evitiamo di ricordare l’aumento esponenziale delle tasse deciso dall’attuale governo regionale, giustificato da Frattura, dalla necessità di mettere mano alla situazione catastrofica in cui ha trovato la sanità molisana, su cui, tuttavia, ci sarebbe molto da dire.

Parliamo, invece, dello stato in cui è ridotto l’intero comparto produttivo. Il settore dell’edilizia è sull’orlo del baratro. Le piccole e medie imprese, strette dalla crisi, sono al collasso. Molte sono quelle che hanno chiuso, altrettante quelle che stanno per farlo. Si tratta di aziende che rappresentano l’ossatura del sistema produttivo ed economico del Molise che rischia di spezzarsi da un momento all’altro. Il governo regionale ha tentato, con scarsissimi risultati, di correre in soccorso delle aziende, utilizzando per altro, gli strumenti messi in campo dalla Giunta Iorio, spacciandoli per propri. E se le piccole e medie imprese soffrono, quelle che un tempo trainavano l’economia dell’intera regione sono morte. Parliamo della Gam, ormai chiusa, con la filiera avicola smantellata e con circa ottocento unità, tra dipendenti ed indotto, che andranno a casa.

Parliamo della Ittierre, i cui dipendenti, oltre seicento, disperati, hanno attuato la clamorosa protesta, bloccando la tangenziale di Isernia.

Parliamo dello Zuccherificio, azienda storica di Termoli  che è finita in una sorta di limbo, i cui lavoratori sono in attesa di conoscere il proprio destino.

Vertenze aperte da qualche anno, da quando Frattura era all’opposizione, in Consiglio regionale. E da consigliere di opposizione aveva attaccato l’allora governo regionale, accusandolo di immobilismo. Ora che alla guida della Regione c’è lui, le cose al momento non sono cambiate. Anzi, il cambiamento, rispetto al passato c’è stato: la Gam ha fermato la produzione, l’attività dell’industria saccarifera è ormai ridotta al lumicino e l’azienda tessile di Pettoranello è in balia degli eventi.

E poi, proprio in questi giorni è scoppiato il caso dei 220 dipendenti della Protezione Civile, assunti con regolare concorso e messi alla porta per lasciare il posto ad altri, da assumere con nuova selezione. 220 persone a casa e la ricostruzione post-terremoto che rischia di fermarsi, tra le proteste dei sindaci del cratere  che hanno sottoscritto un documento durissimo nei confronti del governatore Frattura e il consigliere delegato Ciocca.

C’è la sanità, che rischia di essere smantellata, sacrificata sull’altare della fredda logica dei numeri. Molte eccellenze presenti negli ospedali pubblici scompariranno, così come  scompariranno centinaia di posti letto.

Di fronte ad una situazione catastrofica come questa, che forse non ha precedenti nella breve vita della Regione, viene  da chiedersi cosa abbia realmente fatto l’attuale governo regionale. La risposta, a giudicare dai fatti è scontata: nulla.

L’unica cosa che è riuscito a fare è stata quella di aver portato la Regione alla ribalta nazionale per la vicenda dei costi della politica e  allo scandalo delle indennità dei portaborse.

Almeno un risultato è stato portato a casa:  ora sì che il Molise è conosciuto in tutta Italia!

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