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mercoledì, Novembre 26, 2025

Editoria in piena crisi. Cresce il precariato. Necessaria la legge a sostegno dell’informazione

AttualitàEditoria in piena crisi. Cresce il precariato. Necessaria la legge a sostegno dell'informazione

di ANNA MARIA DI MATTEO

L’editoria molisana è sempre più in crisi: negli ultimi tre anni la situazione sul fronte occupazionale, già estremamente preoccupante, è ulteriormente peggiorata.

Lo confermano le cifre fornite dall’Associazione della stampa del Molise che ha convocato una conferenza stampa dalla quale ha lanciato il grido d’allarme.

Dal 2010 ad oggi il settore ha perso il 45% dei posti di lavoro, con 46 giornalisti licenziati.

Il mercato pubblicitario è crollato, con una perdita secca del 60%. Le vendite dei quotidiani in edicola sono scese di 2mila copie. Una vera ecatombe. E il peggio, secondo il sindacato dei giornalisti, deve ancora venire se non sarà posto un argine ad una crisi che rischia di travolgere tutto e tutti.

In Molise, escluso il bacino Rai, ha rilevato l’Assostampa, sono 61 i giornalisti regolarmente assunti nelle testate o negli uffici stampa.

Per ogni giornalista contrattualizzato c’è almeno un lavoratore in nero, con posizione irregolare. Già, proprio così: il lavoro nero o irregolare rappresenta la vera piaga dell’informazione molisana. e fortunatamente non riguarda la nostra azienda.

Una situazione che, come ha sottolineato Mauro Carafa, componente del direttivo, è implosa. Troppe le testate giornalistiche, pochi, pochissimi i lettori, insufficienti gli introiti pubblicitari.

Ed allora, oggi più di prima si rende assolutamente necessario l’intervento delle istituzioni, chiamate ad applicare la legge 150 sugli uffici stampa.Non solo.

La Regione è chiamata direttamente in causa dal sindacato dei giornalisti.

«Chiediamo che il presidente della Regione Frattura mantenga fede all’impegno assunto», è stato detto. L’impegno in questione riguarda l’approvazione, entro il prossimo mese di febbraio, in Consiglio regionale, della legge sull’editoria.

Alla domanda: se la Regione non dovesse mantenere l’impegno, la risposta del sindacato è stata lapidaria: diventeremo controparte, con tutte le conseguenze del caso.

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