Faccia a faccia, a Venafro, tra i vertici della Asrem e il comitato Pro Santissimo Rosario all’indomani delle notizie sul futuro tutt’altro che rassicurante per l’ospedale di Venafro. Al termine dell’incontro il direttore generale della Asrem, Angelo Percopo, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Ma i componenti del comitato Pro Santissimo Rosario non sono apparsi affatto preoccupati. Per loro quel piano che parla di sostanziale azzeramento del presidio ospedaliero non è nient’altro che una bozza. L’ospedale è destinato a subire delle trasformazioni, dicono, ma sarà comunque messo nelle condizioni di garantire assistenza ai pazienti, ha assicurato Vittorio Nola, componente del comitato: “I posto letto non saranno azzerati, ma ci sarà una trasformazione. Una cosa comunque è certa: le sale operatorie non saranno chiuse; né sono previsti tagli al personale, ma si procederà con la riqualificazione. Sono inoltre previsti importanti investimenti, anche per quanto riguarda la formazione in loco di infermieri. Ma la cosa più importante è che avremo un presidio di rianimazione con gli anestesisti: ciò – ha concluso Nola – consentirà di avere un presidio di sicurezza completo”. Sul futuro del presidio di Venafro potrebbero avere ricadute positive anche eventuali accordi interregionali. Molti utenti del Lazio e del Casertano fanno infatti riferimento al Santissimo Rosario. A suo favore gioca anche la struttura, sicura dal punto di vista sismico, al contrario di quella di Piedimonte Matese, che con le ultime scosse qualche problema lo ha avuto. In ogni caso Venafro conserverà servizi ritenuti essenziali per la sua sopravvivenza: di questo il comitato Pro Santissimo Rosario appare convinto. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.