Ventisei milioni di sì per trasformare la gestione del servizio idrico italiano. Il verdetto del referendum del 2011 sull’acqua ha fatto emergere una chiara e manifesta volontà popolare e cioè che i cittadini italiani hanno rigettato qualsiasi possibilità di assoggettare la gestione delle risorse idriche a meccanismi e regole di mercato.
Poco o nulla è cambiato nella sostanza al Comune di Termoli dove è scaduto il contratto ventennale con la società Crea e nonostante la delibera del Consiglio comunale che lo scorso giugno, all’unanimità, ha deciso di rendere di nuovo pubblica la gestione del servizio
A sostenerlo il Comitato Acqua Bene comune che chiede di essere coinvolto nelle scelte e di integrare i cittadini nella gestione partecipata.
Dall’organizzazione del sistema idrico alla bolletta, il Comitato vuole vederci chiaro e capire in che modo si passerà alla gestione pubblica. I rappresentanti hanno evidenziato l’importanza di questo passaggio e il ruolo che i cittadini devono assumere lungo un percorso di responsabilità.


