ROMA – È morto domenica mattina nell’ospedale Sant’Eugenio di Roma Claudio Comandini, l’ambulante che giovedì 19 si era dato fuoco in Piazza San Pietro. L’uomo, 51 anni, era apparso subito molto grave: aveva riportato ustioni di terzo grado sul 50 per cento del corpo, soprattutto sulle braccia, sul volto, sul torace e sul dorso. Alla base del gesto problemi di salute e difficili rapporti familiari. Le telecamere di sicurezza del Vaticano avevano ripreso il tragico gesto del cinquantenne, che lavorava come addetto alle pulizie al vicino ospedale Santo Spirito.
L’ACCENDINO – Comandini, trasformatosi in pochi secondi in una vera torcia umana era stato subito soccorso da un sacerdote gesuita, che lo aveva avvolto col suo mantello, e da agenti di polizia dell’ispettorato Vaticano. L’episodio si era verificato alle 8.50. Secondo una prima ricostruzione resa possibile dai filmati, il 51enne era giunto in piazza San Pietro, dal lato di piazza Pio XII con una bottiglietta piena di benzina. A un tratto, utilizzando un accendino, si era dato fuoco.



