di Enzo Di Gaetano
Era previsto ed è arrivato, si tratta dell’emendamento alla legge di stabilità che decide il commissariamento per le 52 province che chiuderanno la loro ultima legislatura elettiva nel corso del 2014. Tra esse anche la provincia di Isernia.
Era previsto ed è arrivato, si tratta dell’emendamento alla legge di stabilità che decide il commissariamento per le 52 province che chiuderanno la loro ultima legislatura elettiva nel corso del 2014. Tra esse anche la provincia di Isernia. Ma già per venti province, che avevano chiuso l’ultima legislatura tra 2012 e 2013, era scattato il commissariamento deciso dal governo centrale in attesa del riassetto dell’ente provincia.
Così, approvata la legge di stabilità, arriva il commissariamento per altre 52 province, tra cui Isernia. Ne restano circa una trentina, tra cui Campobasso, che chiuderanno i battenti nel 2015, ma anche per loro il destino sarà quello del commissariamento in attesa che la Provincia si trasformi in un ente territoriale di secondo livello. Nominato, cioè dai consigli comunali, come i comitati direttivi delle Asl di una volta. Ma fino a quando non ci sarà la legge di riforma costituzionale, la provincia verrà amministrata da un commissario. Decadranno consiglio e giunta e resterà solo lui, ovvero Luigi Mazzuto. Infatti, e questa è la notizia, i commissari delle varie province che si avviano allo scioglimento sono sempre i presidenti uscenti. E se la riforma non arriverà o tarderà ad arrivare, Mazzuto rischia di mettere le radici in via Berta, governando da solo, senza giunta e senza consiglio. Anche questa è una conseguenza della genialata dell’abolizione delle province. Mazzuto forever.