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venerdì, Marzo 29, 2024

Ampliamento della chimica Momentive: il consiglio si spacca, ma alla fine dice ‘no’

AttualitàAmpliamento della chimica Momentive: il consiglio si spacca, ma alla fine dice 'no'

Da una lato il rischio ambientale, dall’altro lo spettro dei licenziamenti. Su questo delicatissimo piano si è dovuto muovere il consiglio comunale di Termoli che è stato chiamato a decidere sulla richiesta della chimica Momentive di ampliare il proprio stabilimento per produrre una nuova sostanza chiamata «Silano organofunzionale» e impiegata nella mescola degli pneumatici per migliorarne le prestazioni. Un aumento di produzione che porterebbe all’assunzione di 25 nuovi operai. Nel caso però in cui all’azienda non verrà consentito l’ampliamento potrebbe anche deicidere di delocalizzare la produzione e licenziare il personale. Su questa partita dunque l’assise ha dovuto decidere, con il risvolto della medaglia rappresentata dal rischio ambientale e dalla possibile ulteriore compromissione di una zona, quella del Nucleo, già classificata come degradata. La fabbrica, stando al progetto, dovrà modificare l’inceneritore e realizzare un’area di stoccaggio dei rifiuti che non possono essere bruciati. La seduta è stata molto accesa e ha previsto oltre agli interventi di alcune associazioni in difesa del territorio, quello dello stesso direttore di stabilimento Carmelo Nigro, che ha illustrato il progetto, ammettendo sì di essere un’azienda a rischio di incidente rilevante, «ma è pur vero – ha detto – che non abbiamo avuto casi di malattie professionali e che in 32 anni di permanenza a Termoli non ci sono stati incidenti nello stabilimento, proprio per l’attenzione e gli investimenti che il gruppo fa ogni anno in sicurezza».  Ma perplessità sono state espresse sia dei consiglieri, che dal tecnico Carmela Sica, nominato dalla giunta per valutare il progetto e che ha fatto notare come in realtà l’inceneritore già lavori in deroga da tempo e che forse sarebbe il caso di realizzarne uno nuovo anche per abbattere ulteriormente le emissioni. Tanti sono stati gli interventi in aula tra i contrari e i favorevoli. In ultimo quello del sindaco Antonio Di Brino che ha espresso la sua opposizione ad un ulteriore compromissione ambientale del territorio. Alla fine il consiglio ha deciso di non dare l’autorizzazione approvando la mozione che era stata presentata dalla minoranza. Diciassette i voti favoreli, tra cui anche quello del sindaco e di cinque consiglieri di maggioranza. I restanti otto componenti del centrodestra non hanno partecipato al voto. Maggioranza dunque spaccata sull’ampliamento della Momentive, su cui l’ultima parola ora spetta alla Regione, che dovrà tener conto del parere negativo del Comune e di quello dell’Arpa che sta ultimando lo studio.

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