Prezzi stracciati, per lo più materiale hi tech. Che sul web fa la parte del leone per le vendite on line. Elettronica con prezzi competitivi e per lo più scontati, dal 20 al 30 per cento. Una manna per gli appassionati. All’amo ne sono arrivati almeno in quattromila. La stima, hanno detto gli esperti della rete della polizia postale di Roma, è approssimata per difetto, perché il giro che i tre uomini di Campobasso sono riusciti a mettere in piedi era davvero grosso: in qualche mese, attraverso una dozzina di siti fasulli, hanno movimentato non meno di 4 milioni di euro.
Le prime denunce sono arrivate negli uffici di viale Trastevere. Da qui la polizia postale di Roma si è messa sulle tracce dei truffatori. Dal motore di ricerca, cercando telefonini, computer, i pad e i phone, il cliente veniva subito dirottato sui siti dei tre di Campobasso.
La mente, 55 anni e già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, aveva studiato tutto nei minimi particolari, falsificando documenti e foto, aggirando qualsiasi sospetto. A Pescara, però, mentre prelevava contanti da un bancomat, frutto dei pagamenti avvenuti con le carte elettroniche, il campobassano è finito in manette. Le indagini hanno appurato che altre due persone, entrambe di Campobasso di 44 e 54 anni, facevano parte del giro. Per loro l’arresto è scattato in un secondo momento, mentre all’artefice della truffa, il provvedimento è stato notificato nel carcere di via Cavour.
“Le indagini – ha dichiarato Roberto Di Legami dirigente della polizia postale di Roma – proseguono per risalire ad eventuali altri siti fraudolenti e con essi eventuali altre vittime che aspettano in vano un pacco a casa”.
