Ci sono voluti più di trent’anni, ma ora il museo del Paleolitico di Isernia può dirsi finalmente completato. Da giovedì sarà infatti aperto al pubblico l’ultimo padiglione. È forse il più importante, perché destinato ad accogliere soprattutto le scolaresche, non solo quelle molisane. Si affianca al locale che ospita la paleosuperficie e all’area degli scavi, dove in alcuni periodi dell’anno si possono anche osservare gli archeologi al lavoro. Il grande padiglione didattico occupa 800 metri quadrati e illustra in maniera chiara le fasi evolutive dell’uomo, dal Paleolitico all’età dei metalli, evidenziando le scoperte archeologiche effettuate non solo a Isernia, ma anche in altre località molisane. Nella prima sezione sono infatti esposti i reperti raccolti a Monteroduni, Rocchetta a Volturno e Pescopennataro, mentre la seconda è dedicata a Civitanova del Sannio e alle incisioni rupestri scoperte in tempi relativamente recenti su una roccia-riparo. L’ultima sezione va dal Neolitico e all’eta del Bronzo: in esposizione circa cento reperti raccolti nei siti di località Paradiso, nel territorio di Monteroduni, a Campomarino e Rocca Oratino. In ogni sezione i laboratori e i pannelli didattici offrono spiegazioni puntuali in italiano e in inglese, oltre che con un linguaggio più comprensibile per i bambini. La riproduzione di capanne e di scene di vita quotidiana sulle sponde del Volturno e del Biferno completano questo viaggio virtuale alla scoperta delle nostre origini. Subito dopo l’inaugurazione, il museo sarà aperto al pubblico. Sarà visitabile tutti i giorni – ad eccezione del lunedì – dalle 9 alle 19. Seppur a scoppio ritardato, il completamento della struttura di località La Pineta per Isernia rappresenta una grande opportunità. Sottovalutare il potenziale economico rappresentato dalle visite degli studenti e delle famiglie sarebbe un errore. L’ennesimo.