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venerdì, Aprile 19, 2024

Secondo giorno di protesta al casello A14: tra i manifestanti anche le donne

AttualitàSecondo giorno di protesta al casello A14: tra i manifestanti anche le donne

Si preparano per il pranzo: hanno acceso il fuoco e con la brace stanno arrostendo un po’ di pollo. Secondo giorno di protesta al casello A14 di Termoli, dove ci si riscalda con il fuoco acceso. In pochi aderiscono alla manifestazione, nonostante la caparbietà di chi si trova al presidio dalla mezzanotte di domenica. Automobilisti e autotrasportatori vengono invitati ad aderire fermando i loro mezzi, simbolicamente, anche solo per mezzora. Tutto sempre sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Qui per fortuna non si vedono scene di guerriglia urbana o di blocchi forzati come sta succedendo soprattuto al Nord, ma proprio ieri sera è stato allontanato, dagli stessi organizzatori, un gruppo di persone arrivate al presidio probabilmente con intenzioni violente. Intanto è iniziato anche il volantinaggio con le ragioni della protesta sia al casello dell’A14 che in alcune rotonde della città. La giornata più o meno passa, il problema è la notte con il freddo da combattere. Si dorme in macchina o nei trattori. “Ci hanno tolto tutto, anche la dignità, noi non ci riconosciamo più in questo Stato” afferma un agricoltore di Larino. Più demoralizzato un altro uomo di Termoli: “Noi siamo qui a protestare e gli italiani che fanno, passano, non si fermano e vanno avanti. Si accorgeranno che stanno sbagliando solo quando sarà troppo tardi”. Tra i manifestanti anche una donna che per fermare i tir si mette a sventolare la bandiera dell’Italia: “Io sono la moglie di un autotrasportatore e sono qui perché non arrivo alla fine del mese. Come me tante mie amiche e non capiscono perché non sono qui a protestare. Le invito a venire qui perché l’Italia è nostra e ce la dobbiamo riprendere”.

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