Chiude con un bilancio composto da grandi numeri l’edizione straordinaria della ‘Ndocciata, proposta ad Agnone nel giorno dell’Immacolata. Tra le 15 e le 20mila le presenze stimate dagli organizzatori; circa mille le torce ardenti che hanno illuminato e riscaldato il corso principale della città altomolisana; oltre 600 i portatori; circa 250 i figurati, suddivisi nelle cinque contrade che da tempi immemorabili tengono viva una tradizione che non ha eguali al mondo. Non è un caso, dunque, che questa manifestazione continui a ricevere una montagna di riconoscimenti. E qualcun altro, di prestigio internazionale, potrebbe arrivare nei prossimi anni: il rito del fuoco si candida a entrare nell’elenco di quei beni immateriali che compongono il Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Lo ha detto il presidente della Pro loco, Giuseppe Marinelli, in procinto di avviare le procedure. Non sarà facile entrare nel “cuore” dell’Unesco, ma mai dire mai: la ‘Ndocciata ha tutte le carte in regola per crederci, ma è pur vero che l’iter è lungo è complesso. Tutto questo, però, importa fino a un certo punto. Perché il riconoscimento più grande arriva come sempre dalla gente. Ogni anno i curiosi arrivano da tutto il Molise e da tutte le regioni italiane per lasciarsi conquistare da questo grande spettacolo del fuoco.
In ventimila alla ‘Ndocciata di Agnone
