Disabili al 100 per cento per una patologia che li aveva ridotti a vedere solo ombre e per cui prendevano una pensione di invalidità. Ma in realtà conducevano una vita normale, guidavano l’auto e qualcuno ha anche preso una multa per eccesso di velocità. A scoprire i falsi invalidi, due sorelle di Casacalenda e due uomini residenti a Morrone del Sannio e a Termoli, sono stati i carabinieri del Nas di Campobasso, guidati dal comandante Antonio Forciniti, che non si è fermato, ma è andato avanti con le indagini che hanno portato a individuare precise responabilità da parte dei medici che facevano parte della commissione Asrem per l’accertamento dell’invalidità. In tutto sei, che sono finiti sul registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al peculato. I medici che operano nella zona frentana, hanno fatto parte della commissione tra il 2011 e il 2012. Al momento infatti sono altri i dottori che si occupano di accertare le invalidità e nulla c’entrano con l’indagine in corso. I carabinieri del Nas hanno scoperto che delle tante sollecitazioni a erogare la pensione avanzate dai medici coinvolti, il 95 per cento sono state poi respinte dalla commissione Inps, che dopo i dovuti controlli si accorgevano dell’infondatezza della richiesta. Dottori che trovavano anche il tempo per andare a verificare lo stato di salute dei defunti, confermando così l’invalidità di persone ormai morte da tempo, e facendosi pagare dall’Asrem un cospicuo gettone per il disturbo. La procura di Larino ha chiesto per i sei professionisti gli arresti domiciliari, ma il giudice Aceto ha respinto la richiesta in quanto la commissione nel frattempo è cambiata. Ma il pm ha fatto ricorso al Riesame, che proprio in questi giorni dovrebbe decidere.