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sabato, Aprile 20, 2024

Pd. Primarie ai quattro formaggi. Il comunista Ciocca alleato di Renzi e Frattura

AperturaPd. Primarie ai quattro formaggi. Il comunista Ciocca alleato di Renzi e Frattura

di PASQUALE DI BELLO

Nella italianissima gara al salto sul carro vincente, anche il consigliere regionale del Partito dei comunisti italiani, Salvatore Ciocca, si è aggiunto ai sostenitori della coppia Renzi-Frattura. Prima di lui, lo aveva già fatto Cristiano Di Pietro dell’Italia dei valori. Appoggi che hanno fatto scattare l’allerta nel Pd: Leva, l’attuale segretario regionale, ha definito imbarazzante il silenzio di Frattura, paventando una verifica politica di maggioranza.

Frattura si candida con Renzi alle primarie del Pd e, su questo, c’è poco da stupirsi. Da un democristiano l’unica cosa che c’è d’aspettarsi è che faccia il democristiano e che vada a braccetto con un altro democristiano. Quello che invece sorprende, tra i non democristiani, è la stupefacente capacità, tutta molisana, di trasformare anche le cose più serie in farsa. Grottesca, in tal senso, appare ad esempio la presa di posizione dell’Italia dei valori a favore del presidente della Regione. Un appoggio inutile e cabarettistico che, fossimo nei panni del presidente della Giunta, ritorneremmo al mittente, posto che ciascuno, di regola, dovrebbe occuparsi dei casi di casa propria e non di quelli di quella altrui. Ma tant’è! In Molise è come se ogni cosa fosse toccata da una specie di maledizione casearia. Anche in questo caso, quello delle Primarie del Pd, partiti da un’idea seria si è passati ad una commedia ai quattro formaggi. A differenza dell’omonima pizza, di cui nessuno al mondo, salvo il pizzaiolo, sa quali siano realmente i quattro formaggi che si fondono, nella premiata pizzeria molisani, invece, si capisce sempre bene quali sono i formaggi che si squagliano. Prendete ad esempio il cacio comunista che si è aggiunto nelle ultime ore, quello di Salvatore Ciocca, consigliere regionale del Partito dei comunisti italiani, che s’è unito a quello già portato da Cristiano Di Pietro.  Anche lui, ineffabile comunista con Che Guevara sulla giubba, ha deciso di entrare nella pizza di Frattura. E’ nella capacità vera di incidere nelle scelte di domani, nello “sporcarsi le mani” senza timori, affrontando con ottimismo e competenza le decisioni e le troppe emergenze, che si misurerà la nostra possibilità di un futuro migliore. Io ho scelto di sostenere questa idea nuova”, ha scritto Ciocca in un surreale comunicato stampa firmato PdCI.

Senza entrare nel merito della candidatura Renzi, sulla quale domenica 8 dicembre si esprimeranno i cittadini, ci chiediamo quali siano i punti di contatto tra un candidato che piace a Confindustria, Mediobanca, Wall Street, Sole 24 Ore e alla lobby di Repubblica e il comunista Ciocca. Il consigliere del PdCI parla del futuro e dice che la capacità di costruirlo sta nello “sporcarsi le mani”. Ecco, noi non vorremmo che in circolazione ci fosse qualcuno disposto a credere a queste fole. L’unica cosa che cercano di costruire i formaggi alla Ciocca e alla Di Pietro, è un rinforzo alle seggiole sulle quali stanno comodamente seduti a migliaia e migliaia di euro al mese. Sorprende il silenzio di Frattura, ma non tanto per l’assenza di glossa, ma per l’evidente autolesionismo. Renzi le primarie le vincerà e Frattura insieme a lui ma, a differenza del sindaco di Firenze, al presidente del Molise toccherà pagare un pedaggio a tutti i formaggi che si aggiungeranno alla sua pizza. Più di oggi, un’orda di postulanti si accalcherà domani alla sua porta per ascriversi una fetta di vittoria e scroccare un altro pezzo della già lauta pizza regionale. Gli appoggi dei vari Di Pietro e Ciocca non aggiungeranno un voto a quelli che Frattura è destinato a raccogliere, tuttavia serviranno a questi ultimi per aumentare il proprio potere di interdizione e condizionamento sul presidente della Regione. Un potere, destituito di ogni fondamento politico ed elettorale, che rischia di diventare una trappola dalla quale sarà difficile venir fuori. Certi appoggi imbarazzanti, sono danni sicuri e irreversibili che portano dritti ad una resa dei conti. Lo ha ben capito Danilo Leva, segretario regionale del Pd. Leva, che come noto parla in gregoriano, cioè in una lingua che capiscono solo lui e D’Alema, ma che su questo ha parlato chiaro: ha definito imbarazzante il silenzio di Frattura sulla vicenda e ha fatto capire a chiare lettere che sarà necessaria una verifica politica interna alla maggioranza che governa il Molise e di cui, come va di moda dire oggi, il Pd è l’azionista principale.

Domenica notte, a primarie concluse, ne sapremo di più ma due cose già da oggi ci appaiono evidenti: nel centrosinistra volano gli stracci (e sino a domenica ne voleranno tutti i giorni) e il comunista Ciocca (preceduto dal collega Di Pietro) ha perso un’ottima occasione per tacere. Dice lui, Ciocca, che bisogna “sporcarsi le mani”; peccato che, parlando a nome dei comunisti, non si renda conto dell’unica cosa di cui dovrebbe accorgersi e cioè che in questa faccenda del suo appoggio a Frattura a sporcarsi è solo una cosa: la storia dei comunisti veri.

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