L’Ufficio di presidenza rinvia il Consiglio per avversità atmosferiche ma la vera emergenza è rappresentata dal quinto assessore
di Giovanni Minicozzi
Le emergenze del Molise sono davvero tante, forse troppe ed aumentano a vista d’occhio. Ittierre, Gam, Zuccherificio, comparto costruzioni, trasporti, agricoltura, commercio e turismo, piccole e medie imprese, artigianato, sanità, istruzione e ricerca. Il tenore di vita dei molisani, in misura maggiore che nel resto d’Italia, è sceso a livelli insopportabili. Il tasso di disoccupazione è altissimo, i giovani scappano dal Molise, la diffusa cassa integrazione per i pochi fortunati che hanno ancora un lavoro abbatte il livello dei redditi, i consumi diminuiscono sempre di più ed il numero delle famiglie povere cresce vertiginosamente. Il quadro apocalittico si può toccare con mano ma è riscontrabile anche nei report elaborati dai diversi istituti di statistica. L’ultimo è quello riportato dalla Banca d’Italia.
Oggettivamente le responsabilità della crisi vengono da lontano e non possono essere addebitate tutte all’attuale classe politica regionale. Va anche detto, però, che in otto mesi di governo poco o nulla è stato fatto per tamponare la crisi dilagante. Gli atti prodotti dal Consiglio regionale sono davvero pochi e insignificanti. Anzi, in materia di tagli ai costi della politica, di adeguamento degli stipendi degli eletti a palazzo Moffa e di indennità per i portaborse abbiamo fatto ridere l’Italia intera e parte dell’Europa. Ma non finisce qui!
E’ delle ultime ore infatti la notizia che l’Ufficio di presidenza ha rinviato la riunione del Consiglio regionale di una settimana per avverse condizioni atmosferiche.
L’allerta è stata lanciata dalla Protezione Civile. In altri tempi, per esempio il 4 febbraio 2012, la riunione del Consiglio regionale si tenne anche con un metro e mezzo di neve che rendeva difficili gli spostamenti.
In più verrebbe da chiedere: perché tutti gli altri comuni mortali vanno a lavorare per meno di mille euro al mese anche sotto la neve, mentre chi ne incassa circa diecimila se ne sta a casa?
Secondo i bene informati, però, non sarebbero le avversità meteo a bloccare i lavori dell’aula ma l’emergenza quinto assessore la cui discussione era prevista al secondo punto dell’ordine del giorno. La maggioranza sarebbe spaccata tra favorevoli e contrari. Dunque meglio aspettare tempi migliori anche perché, non si sa mai, le Iene potrebbero tornare. Infine, presidente Niro siamo costretti a segnalarle un’altra emergenza di natura grammaticale. Sicuramente lei ha apposto in fretta e furia la sua firma in calce alla nota con la quale ha rinviato la riunione del Consiglio. Ma dica ai suoi collaboratori che allerta si scrive senza apostrofo. Diversamente alle tante emergenze molisane dovremmo aggiungerne un’altra ben più grave!