La notizia della delibera con cui la giunta Frattura ha deciso per la dismissione dell’immobile in cui si trovano gli uffici regionali di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Termoli e il trasferimento dei relativi uffici e del personale nella sede centrale di Campobasso, aveva scatenato una serie di polemiche e di reazioni a catena. In ultimo, quella degli operatori del porto, che hanno un contatto quotidiano con l’ufficio del demanio e della pesca per sbrigare pratiche e presentare domande. Ma fondamentali per la città di Termoli sono anche gli altri settori la sanità, l’agricoltura, le attività produttive. E alla Regione lo sanno bene, tanto che a chiarire l’equivoco è il vicepresidente della giunta Michele Petraroia che assicura che la sede di Termoli non verrà chiusa, ma anzi potenziata. “La delibera redatta era necessaria per disdire, con un anticipo di sei mesi, il contratto di affitto dell’immoile” ha spiegato l’assessore. 184 mila euro all’anno, infatti, sono diventati troppi in tempi di austerity e di spending review. “Stiamo cercando un’altra sede che possa ospitare gli uffici in maniera gratuita, come magari i locali del vecchio ospedale che sono dell’Asrem o l’ex colonia marina” spiega Petraroia, che conferma la volontà di potenziare il servizio su Termoli, per essere sempre più vicini all’utenza ma allo stesso tempo non nega la necessaria riorganizzazione degli uffici e del personale, già in atto da mesi, e che porterà con molta probabilità a richiedere la professionalità di alcuni dipendenti direttamente a Campobasso. Dunque non è escluso il possibile trasferimento di alcuni impiegati, ma la notizia più importante, oggi, per cittadini e categorie è che gli uffici regionali non lasceranno Termoli, che negli ultimi anni è stata già privata della sede della Soprintendenza e in ultimo anche del tribunale.
La Regione non chiude la sede di Termoli. Petraroia: “Verrà potenziata”
