di Marta Martino
Crisi economica e conseguente perdita del lavoro per molte famiglie molisane ha significato e significa soprattutto ritrovarsi in situazioni di disagio. Mutui e bollette che non si riescono più a pagare, case e beni pignorati, spese di beni essenziali tagliate all’osso, visite mediche rimandate se non indispensabili e a volte anche quando sono urgenti, per esempio il dentista, anziani, soprattutto loro, spesso sempre più in cronaca per piccoli furti negli alimentari. Il bisogno, in tempo di crisi, assume molte facce e mai piacevoli. In Molise i nuclei che rischiano la povertà o che si trovano in tali difficoltà da essere costrette a chiedere aiuto per sopravvivere sono aumentate, tra il 2009 e il 2011, del 12per cento. A rivelarlo è la Caritas diocesana di Termoli che ha presentato il report annuale sulla povertà in Abruzzo e Molise denominato “Cinque pani e due pesci, dal bisogno all’azione, strategie e gesti concreti contro l’impoverimento”. Sono soprattutto le donne a chiedere aiuto per un 57% ai centri d’ascolto- dice il report- e i giovani, specie quelli tra i 34 e i 44 anni. A riprova della drammaticità della situazione parlano i dati spiccioli: nel 2012 sono arrivate alla Caritas 4000 richieste di aiuto da parte di donne, e 1900 richieste da parte di giovani, almeno 700 in più rispetto all’anno scorso. La Caritas dà una mano come meglio può, sostituendosi spesso alle istituzioni e alla politica e venendo incontro alle richieste che non trovano soddisfazione in altri luoghi: ha attivato, a sostegno di persone, famiglie e piccole imprese finora 47 progetti anticrisi, microcredito, prestito della speranza e emporio della solidarietà e questo perché, ha spiegato don Marco Pagniello, delegato regionale Caritas di Abruzzo e Molise nella situazione attuale in Italia, l’unica possibile strada per contrastare la crisi economica è creare alleanze, lavorare tutti insieme per riuscire a far fruttare al meglio le poche risorse disponibili mettendole al servizio del bene comune. Intanto un’indagine dell’ufficio studi Confcommercio mostra come la crisi abbia colpito diversamente sul territorio e come il divario tra le regioni sia stato acuito dalla recessione. Dalla parte della classifica dei peggiori, il Molise che ha perso in 8 anni il 17% del Pil pro capite, insieme a Sicilia e Calabria.