Lo zucchero si continua a vendere ma tra i macchinari la situazione è al limite, dove – ha affermato Antonio Di Lisio, della Flai Cgil – “si sta lavorando in condizioni molti difficili in mancanza di un adeguato piano di manutenzione”.
I sindacati chiedono certezze per i dipendenti confluiti nella nuova società in vista dell’incontro in programma il prossimo 20 novembre con il manager Alberto Alfieri. Aspettano anche di essere convocati della Regione proprio per capire quale sarà il futuro dell’amministratore delegato e della stessa azienda in attesa del terzo bando di vendita il cui importo a base d’asta scenderà ancora rispetto ai 28 milioni di euro iniziali.
I creditori ne avrebbero parlato in una riunione tenuta nei giorni scorsi ma sul sito dello zuccherificio ci sono ancora i vecchi documenti che qualche società interessata ha consultato ma senza poi presentare alcuna offerta.
Le nostre aspettative – ha spiegato Di Lisio – riguardano la continuità del lavoro e del reddito, credevamo in una salvezza definitiva dell’azienda ma – ha osservato il sindacalista – rispetto al passato poco, anzi nulla è cambiato”.
Intanto, dopo la firma dell’accordo interprofessionale che ha fissato il prezzo minimo garantito della barbabietola a 52 euro e 50 centesimi a tonnellata sono iniziate le semine per la prossima campagna.
Già questo fine settimana – ha spiegato Salvatore Montanaro dell’Abi Cast – faremo un primo bilancio. I pagamenti degli acconti vengono rispettati e – ha concluso il rappresentante di categoria – aspettiamo fiduciosi che sarà tenuta fede a tutti gli impegni assunti con la firma dell’intesa”.
