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venerdì, Aprile 26, 2024

Antonio D’Ambrosio (ex presidente del Consiglio regionale): sulla Stampa la Regione come ai tempi del Duce

AperturaAntonio D'Ambrosio (ex presidente del Consiglio regionale): sulla Stampa la Regione come ai tempi del Duce

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo questa nota di Antonio D’Ambrosio, ex presidente del consiglio regionale. D’Ambrosio stigmatizza la recente iniziativa intrapresa dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale che, con la propria delibera 115, ha demandato al presidente Frattura il compito di tutelare l’immagine dell’istituzione consiliare dalle presunta (molto presunta) disinformazione operata dalla stampa sul tema delle indennità. Una delega – scrive D’Ambrosio – che ha un solo precedente in Italia: quella conferita da Camera e Senato a Benito Mussolini. Inoltre, sottolinea l’ex presidente del Consiglio regionale, la delibera è espressione di un “pensiero rasoterra” contro il quale anche l’indignazione non basta più.

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Caro Pasquale,

nel condividere il tuo pensiero mi dichiaro anch’io turbato dalla delibera non solo per il contenuto che tu e tanti altri avete egregiamente commentato in queste ore ma anche per il fatto che l’Ufficio di Presidenza, Organo Autonomo della Regione, per inseguire il suo inefferato proposito dia mandato all’esecutivo di tutelale “l’onorabilità” dei consiglieri. Un fatto questo che, secondo il mio parere, è di altrettanta gravità in quanto da ciò si desume che di fatto rinuncia al suo ruolo di difesa dei consiglieri ( affidatogli dallo Statuto e dal regolamento) e inspiegabilmente si priva delle sue inderogabili prerogative, con l’effetto di delegittimarsi. Mi chiedo per quali ragioni lo fa? L’Ufficio di Presidenza decide, in questa circostanza ma lo potrebbe fare per altre questioni, di non assume in prima persona la difesa del Consiglio e dei Consiglieri. In verità nella storia d’Italia ciò è già accaduto una volta, quando le Camere hanno affidato al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Benito Mussolini, i loro poteri con la conseguente perdita della democrazia nel paese. Ma siccome penso che non ci sia un tale disegno da parte dei deliberanti, credo che la deroga assegnata al Presidente Frattura sia frutto di un pensiero più rasoterra, (voglio credere che la delibera non sia stata concordato preventivamente con lo stesso Presidente Frattura), in quanto avranno pensato che il Presidente Frattura potrebbe più incisivamente dell’organo massimo che loro rappresentano (Ufficio di Presidenza) far valere, per qualche arcano motivo, presso altri poteri dello Stato ( inquirenti), la presunta offesa recata ai rappresentanti delle istituzioni. Spero di sbagliarmi, lo dico anche da ex Presidente del Consiglio Regionale, ma, se così fosse, credo che per me e forse per tanti altri il sentimento d’indignazione non sarebbe più sufficiente!

Con immutato affetto e stima Antonio D’Ambrosio

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