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mercoledì, Dicembre 31, 2025

Liberazione, Campobasso dimentica l’anniversario

AttualitàLiberazione, Campobasso dimentica l'anniversario

di Giovanni di Tota

Quattro giorni appostati sulla collina di fronte al Castello Monforte, oggi via Depretis e quartiere di ville e palazzi. Pochi colpi di cannone, ma che tuttavia a città già lasciata dalla pattuglia di tedeschi che la governavano, provocarono alcune vittime. La più illustre delle quali, Monsignor Secondo Bologna, è stata commemorata il 10 ottobre.

L’ingresso delle truppe alleate a Campobasso avvenne così. Canadesi e inglesi arrivavano dalla valle del Fortore, dopo essere passati da Gambatesa, Jelsi, Gildone. Gli anziani ricordano anche il Royal canadian Regiment per via di una particolarità che non poteva passare inosservata. Le cornamuse che riecheggiarono per le strade cittadine fin quando l’esercito alleato rimase a Campobasso.

Che per questo motivo, il prolungarsi cioè della sosta, cambiò nome, diventando Canada Town. Piccadilli circus, Scart street, Trafalgar square, il baer club degli ufficiali altro non erano che Villa Flora, Piazza Pepe, Corso Vittorio Emanuele e il palazzo della ex Gil, dove i militari avevano anche possibilità di svago e un barbiere.

A 70 anni da quei giorni, quella memoria rischia di scomparire a causa di una strana inerzia delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni. L’ultima testimonianza di quel passaggio, e di quella strana storia conosciuta ormai da pochi, è la scritta che ancora resiste in piazza Prefettura. Scarth street.

Erano gli anni della campagna d’Italia in un paese devastato dalla guerra e dalla povertà. Un pezzo di storia di Campobasso che ora rischia l’oblio

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