Entro l’inizio del 2014 le casette di legno di San Giuliano di Puglia che per anni hanno ospitato i terremotati, daranno un tetto ai migranti che ogni giorno sbarcano sulle coste siciliane. Dopo le ultime riunioni, il Ministero dell’Interno ha dato l’ok a trasformare il villaggio provvisorio in centro di accoglienza, stanziando anche un milione di euro che nel giro di poco arriverà nelle casse del Comune che si occuperà dei lavori di adeguamento.
Entro l’inizio del 2014 le casette di legno di San Giuliano di Puglia che per anni hanno ospitato i terremotati, daranno un tetto ai migranti che ogni giorno sbarcano sulle coste siciliane. Dopo le ultime riunioni, il Ministero dell’Interno ha dato l’ok a trasformare il villaggio provvisorio in centro di accoglienza, stanziando anche un milione di euro che nel giro di poco arriverà nelle casse del Comune che si occuperà dei lavori di adeguamento. A questi soldi si aggiungeranno altri fondi che verranno usati per sistemare la strada di accesso al paese. Ma non arriveranno mille profughi, il numero che le casette possono ospitare. Ne arriveranno 400, proprio come chiesto dai sindaci, e saranno soprattutto donne e bambini. Dunque non ci saranno uomini giovani e robusti in grado di lavorare e magari di almentare il fenomeno del caporalato, come aveva ipotizzato il Movimento Cinque Stelle, in un’interrogazione parlamentare facendo notare la preoccupante vicinanza con la Puglia. Insomma pericolo scongiurato, così come anche il forte impatto con la popolazione locale, le cui abitudini non verranno stravolte. Il vicepresidente della Giunta regionale Michele Petraroia fa sapere che ai Comuni saranno assegnati anche 35 euro pro capite per l’assistenza giornaliera degli extracomunitari: quella sanitaria, quella psicologica, quella linguistica, quella che riguarda la ristorazione e l’igiene della persona. Ma la catena di solidarietà non si fermerà qui perché la Regione ha anche partecipato al bando per la creazione dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, per il triennio 2014-2016. Tredici comuni hanno già chiesto di essere inseriti nel programma, e anche diverse associazioni. Ma per aderire c’è ancora tempo fino al 19 ottobre.