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mercoledì, Aprile 17, 2024

“I love you Micaela. I love you Paolino”. Fiori d’arancio tra Frattura e Fanelli per il controllo del PD

Apertura“I love you Micaela. I love you Paolino”. Fiori d'arancio tra Frattura e Fanelli per il controllo del PD

di PASQUALE DI BELLO

Anche in Molise è partita la stagione congressuale del PD. Il dato maggiormente rilevante è l’asse Frattura – Fanelli, una corrispondenza politica d’amorosi sensi destinata a garantire al governatore un secondo mandato in regione e al sindaco di Riccia la guida del partito e un seggio in Parlamento.

I love you Lucia. E’ il refrain pubblicitario che passa tutti i giorni e più volte al giorno in televisione. Si vede un innamorato, travestito da coniglio, che grazie ad una carrucola si affaccia al piano alto di un palazzo dove l’amata (Lucia) è nel bel mezzo di una seriosa riunione. Mentre i convenuti sono intenti a discutere di risultati deludenti e andamento delle vendite, ecco apparire alla finestra l’uomo-coniglio e intronare, con una chitarrina di quelle che si usano in Messico, una serenata di sole quattro parole: “I love you Lucia”. Ti amo lucia. E uno scoppio d’amore – amore politico, s’intende – è quello esploso tra Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e candidato in pectore alla segreteria regionale del PD, e Paolo di Laura Frattura, presidente della Regione Molise.

L’altro giorno, quando entrambi sono intervenuti all’incontro organizzato dall’associazione Big Bang (ospite la renziana onorevole Simona Bonafè), l’intesa d’amorosi sensi era palpabile. Pur essendo entrambi nella medesima sala, per giunta a pianterreno, pareva che a turno s’affacciassero da una ipotetica finestra e, prima l’uno poi l’altra, con due grandi e morbide orecchie di coniglio intonassero, chitarrina in mano: “I love you Micaela, I love you Micaela”, “I love you Paolino, I love you Paolino”. Parlava l’uno, e l’altra scappava fuori, a cantare dietro al vetro; parlava l’altra, e con la chitarrina messicana scappava lui dietro alla finestra. Insomma, una pubblica dichiarazione d’amore politico che, facendo qualche conto approssimativo, dovrebbe portare l’una al controllo del partito e a spianarsi la strada per il Parlamento prossimo venturo (quando si voterà) e l’altro a quattro anni e mezzo di tranquilla navigazione regionale, garantito come potrà essere da un patto d’acciaio col segretario del proprio partito. Garanzia che col duo Ruta – Leva, Frattura non può certo dire di avere oggi. Anzi, tutt’altro. Se capitomboli e acciambellamenti ci sono stati in questi mesi per il governatore (e ce ne sono stati), partono tutti da questo rapporto debole col partito che ha, a ben guardare, radici lontane. Al primo giro, quello del 2011, furono loro, Ruta e Leva, a sponsorizzare Frattura. Ricordiamo una famosa conferenza stampa nel corso della quale Ruta, con una clamorosa fuga in avanti e con la casacca di Alternativ@, candidò Frattura alla presidenza della Regione, seguito a ruota da Leva che, in un’altra conferenza stampa, fece la medesima cosa passando sopra al suo stesso partito, interpellato ex post. Quello che successe, è poi noto: Frattura perse per un pugno di voti e, a colpi di ricorsi, quelle elezioni furono annullate. Altro giro, altra corsa, come si diceva un tempo alle giostre. A questo giro, tuttavia, Ruta e Leva tennero Frattura a bagnomaria sino all’ultimo giorno utile prima di sciogliere la riserva e riproporne la candidatura (previo tesseramento di Frattura col PD). In buona sostanza, gli attuali inquilini di Senato e Camera puntarono su Frattura in via residuale, ovvero dopo aver praticato altre strade rivelatesi, alla fine, tutte impraticabili.

Oggi Frattura non solo ha modo di levarsi quel sassolino dalla scarpa ma – e questo è quello che più gli sta più a cuore – ha l’opportunità di gettare le basi per una sua seconda candidatura alla presidenza della Regione. Il suo ciclo, quello che egli immagina per se stesso, ha un orizzonte decennale. In tale prospettiva l’alleanza con Fanelli è strategica; lo è anche quella con l’assessore Facciolla, a tutti gli effetti braccio destro di Frattura, destinato (quando sarà) alla successione al governatore. Una riedizione del tandem Ruta – Leva alla guida del PD minerebbe questa prospettiva e manterrebbe il governo regionale sempre e costantemente sotto una tutela romana alla quale Frattura intende ribellarsi. L’otto dicembre, data delle primarie nazionali del PD, avremo dei segnali più chiari sulla evoluzione del quadro politico tra i democratici e dei nuovi rapporti di forza. Ruta e Leva, al momento, ostentano sicurezza, anche loro come se fossero usciti da una pubblicità. Avete presente l’omino a cartone animato di una nota marca di chewingum, quello che sotto un metal detector a un certo punto grida: “E’ di metallo!”? Ecco, Ruta e Leva fanno un po’ così in questi giorni, gridano a tutti: “E’ di metallo!”, e poi si guardano, increduli anche loro, il cavallo dei pantaloni. Insomma, puntano sugli effetti speciali. Frattura e Fanelli, invece, puntano sugli amorosi sensi e continuano a cantare: “I love you Micaela, I love you Micaela”, “I love you Paolino, I love you Paolino”.  Per ora cantano questo, in attesa di catare vittoria.

 

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