Per ora sono solo indiscrezioni, ma sembra che i soldi per gli stipendi siano stati trovati. Difficilmente, però, si riuscirà a dare risposte certe ai lavoratori entro questo fine settimana. La procedura è infatti complessa. Al termine della verifica sulle giacenze presenti sui conti correnti della Ittierre, il commissario Ferreri informerà il giudice Battista. Che a sua volta – qualora dovesse esserci la conferma della disponibilità economica – dovrà convocare il comitato dei garanti, chiamato a fare le verifiche previste dalla legge ed eventualmente a rilasciare l’autorizzazione ai pagamenti. Tutti questi passaggi chiedono tempo. Certo è che la pazienza dei lavoratori è al limite, anche se si sta facendo in modo di evitare altri scontri frontali. E non è un caso che proprio all’ultimo momento è stata annullata la marcia di protesta dei dipendenti da Isernia a Pettoranello, prevista per questa mattina. In cambio la proprietà, nonostante abbia già inviato le lettere di richiamo, non prenderà provvedimenti disciplinari nei confronti di chi ha aderito allo sciopero bianco, ha fatto sapere Di Trocchio della Femca Cisl. Che comunque ha dettato altre due condizioni: pagare al più presto gli stipendi e incontrarsi tutti il 10 ottobre al ministero dello Sviluppo economico, senza ulteriori rinvii. Dal canto proprio l’azienda si augura un allentamento della tensione, in modo da non influenzare negativamente questa delicata fase in cui si sta elaborando il piano di ristrutturazione del debito. Intanto i sindacati chiedono sia alla proprietà sia alla Regione di fare i nomi degli imprenditori interessati alla Ittierre o comunque di accelerare le trattative, perché ogni giorno che passa – dicono – l’azienda rischia di perdere interesse nei confronti di potenziali investitori. Con la Regione comunque si dovrà aprire un tavolo locale e cominciare a discutere di ammortizzatori sociali. Almeno per ora, dunque, nessuna protesta eclatante. Ma questa – fanno intendere le organizzazioni sindacali – è solo una tregua.