Non vogliono sentir parlare di nuovi soci o di amministratori. Per i dipendenti la priorità è solo una. Lo stipendio. È ormai passato anche settembre, ma la mensilità di agosto ancora non s’è vista. Le rassicurazioni non bastano per pagare il mutuo, non permettono di mettere un piatto di pasta a tavola, se quella è l’unica entrata che c’è in famiglia. Domani si saprà come andrà a finire. La proprietà ha detto che la disponibilità economica non manca, ma anche in questo caso – così come accaduto con i fasonisti – bisogna chiedere la deroga al tribunale di Isernia, in seguito alla richiesta di concordato preventivo. I lavoratori si fidano fino a un certo punto. Domani una delegazione andrà al palazzo di giustizia per sapere se davvero questa richiesta sarà depositata ed eventualmente per conoscere l’orientamento del giudice. Ma per Amico Antonelli, segretario provinciale della Uiltec, il problema non si pone: i dipendenti – ha detto – sono creditori privilegiati, per cui possono essere pagati tranquillamente. La questione è piuttosto un’altra: sapere se effettivamente ci sia disponibilità di denaro da parte dell’azienda, ha aggiunto. E questo se lo chiede anche Francesco Di Trocchio, segretario provinciale della Femca Cisl, che non esclude nuove e più incisive forme di protesta in caso di mancato pagamento della mensilità di agosto, pur sapendo che in azienda di lavoro da fare ce n’è rimasto poco. E con l’aria che tira rischia anche la precollezione di Pierre Balmain. Da parte di tutti c’è comunque la volontà di mandarla avanti. Domani se ne saprà di più. E si saprà qualcosa anche dall’assessore regionale Massimiliano Scarabeo. Andrà di nuovo a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, per vedere fino a che punto siano concrete le voci di un interessamento alla Ittierre da parte di investitori italiani ed esteri. Ma questo è solo un primo piccolo passo verso un autunno che si annuncia tormentato.
Ittierre, dipendenti in pressing per avere lo stipendio
